Potrebbe concludersi fra meno di un mese la vertenza civile riguardante l’assegnazione della gara per l’affidamento della rete di distribuzione del gas dell’Atem di Belluno. E’ fissata infatti per il 3 febbraio la sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso di 42 Comuni bellunesi contro l’aggiudicazione ad Italgas.
È quanto si apprende dall’ordinanza con cui il Consiglio ha deciso di riunire le due istanze avanzate dalle amministrazioni comunali: quella sull’inefficacia della revoca della delega conferita al Comune di Belluno a svolgere le funzioni di stazione appaltante e quella sulla delibera dell’assemblea dei sindaci del 19 dicembre 2019. Ciò in quanto, come si legge nell’ordinanza, «in entrambi i giudizi è posta la medesima questione e v’è la astratta possibilità di un conflitto di giudicati in caso di pronunce discordanti».
I Comuni si sono appellati al consiglio di Stato dopo che nell’ottobre 2020 il Tar del Veneto bocciò il loro ricorso contro la determina del Comune di Belluno che aggiudicò il bando pubblico ad Italgas. Sentenza confermata anche nel controricorso promosso dalla società contro le amministrazioni bellunesi.
Il tribunale amministrativo ha già respinto anche il ricorso della seconda classificata, Ascopiave. Se anche il Consiglio di Stato dovesse darle ragione, Italgas diventerà a tutti gli effetti il nuovo gestore della rete del gas nel Bellunese.
Resta in piedi la questione penale, con il rinvio a giudizio del sindaco di Feltre, Paolo Perenzin, del sindaco di Quero e amministratore unico di Bim infrastrutture Bruno Zanolla e del direttore tecnico della società, nonché ex senatore, Giovanni Piccoli. I tre sono accusati di turbativa d’asta, per aver cercato di bloccare la gara in tutti i modi, anche con pressioni sul responsabile unico del procedimento, la dirigente del Comune di Belluno Maura Florida, perché l’annullasse.