Il Tar del Veneto ha respinto il ricorso di Ap Reti Gas (Ascopiave) per la “gara del gas” dell’Atem di Belluno, che si era aggiudicata Italgas nel giugno del 2020. Il verdetto segue il precedente pronunciamento del tribunale amministrativo che aveva respinto il ricorso di 41 comuni bellunesi.
Ap Reti gas contestava l’aggiudicazione per diversi aspetti, tra i quali «carenze ed elementi di contraddittorietà» del piano industriale di Italgas, che avrebbe praticato uno sconto «eccessivo», pari a 28 milioni su un affidamento «stimabile in 90 milioni». Italgas aveva contestato il dato sostenendo che i ricavi previsti per la concessione erano di 167,79 milioni, per cui lo sconto praticato «non corrisponde 1/3 dei ricavi, ma a circa al 16,92% degli stessi».
L’annosa vicenda, però, non è ancora vicina alla conclusione. La partita non è ancora chiusa, perché sull’affidamento ad Italgas delle reti del gas bellunesi si dovrà ora pronunciare il Consiglio di Stato, dove giace il ricorso in appello dei Comuni.
C’è poi il risvolto penale, con l’inchiesta del tribunale di Belluno sulle presunte pressioni sulla stazione appaltante (il Comune di Belluno) da parte del sindaco di Feltre, Paolo Perenzin, e dei due amministratori di Bim Infrastrutture (il gestore uscente): Bruno Zanolla, amministratore unico e sindaco di Quero Vas e Giovanni Piccoli, già sindaco di Sedico e senatore per Forza Italia, ora direttore tecnico della società.