Dal Covid alla ripartenza di sport e cultura, Casoni fa il bilancio dell’amministrazione

Dal Covid alla ripartenza di sport e cultura, Casoni fa il bilancio dell’amministrazione

C’è un prima e un dopo. In mezzo, il Covid a fare da spartiacque (e a condizionare qualsiasi aspetto della vita recente, anche quello dell’azione di un’amministrazione comunale). Ne sa qualcosa Sebastiano Casoni, vice sindaco di Sedico e assessore a sport, cultura e attività produttive. Che prova a tracciare il bilancio dell’amministrazione, a margine dell’ultimo consiglio comunale.

Il secondo mandato della giunta Deon è stato segnato da una serie di emergenze: Covid, ma anche guerra in Ucraina e prezzi alle stelle…

«Sono stati movimentati, soprattutto le difficoltà. Il Covid ha condizionato lo spazio di manovra».

Lo ha fatto soprattutto in alcuni ambiti. Uno su tutti, lo sport.

«Sì, lo sport è stato fermato del tutto, durante i primi mesi di pandemia. E poi è ripartito a fatica. Per fortuna a Sedico c’è un tessuto sportivo ricco e vivace, e grazie al dialogo con le associazioni sportivi siamo stati tra i primi a ripartire, grazie a un protocollo che ha permesso di rimettere in funzione subito gli impianti. Un protocollo sicurezza sottoscritto da tutte le associazioni».

Sul fronte dello sport non c’è stato solo il Covid, però…

«Negli ultimi cinque anni siamo intervenuti in maniera importante sugli impianti. Con la sistemazione della palestra delle scuole elementari. Con la riqualificazione dell’illuminazione e del parquet al palasport. Con diversi lavori ai campi da calcio. Senza considerare gli interventi fatti in sinergia con le società, per esempio sui campi da tennis di Sedico e Mas. Tanti lavori che hanno permesso di migliorare in maniera importante gli spazi che i nostri atleti hanno a disposizione».

Altri lavori in vista?

«Abbiamo completato il progetto per la riqualificazione della vecchia area bromball, davanti al palaskating, aumentando il finanziamento da 50 a 70mila euro per realizzare una piastra libera e accessibile, per il basket e altri sport. È importante dare spazi ad accesso libero a tutti quei ragazzi che hanno voglia di trovarsi per fare sport».

Sport che è stato anche strumento di inclusione all’apice della guerra in Ucraina.

«Sì, davvero. Sono grato a tutte le società sportive per il dialogo proficuo che ci ha permesso di far fronte a molte criticità. Quando sono arrivate le famiglie di rifugiati dall’Ucraina, si sono messe a disposizione per accogliere bambini e ragazzi e integrarli nell’attività sportiva».

Cambiamo ambito: attività economiche. Anche qui il Covid ha battuto duro.

«E anche qui è venuta fuori la voglia di ripartire. Fin da subito, dall’inizio dell’emergenza, abbiamo ritenuto doveroso cercare di dare un sostegno concreto. Abbiamo assegnato un contributo a fondo perduto per le attività economiche, pari alla quota fissa della tariffa dei rifiuti che avevano pagato l’anno prima. Poi quando l’emergenza è andata avanti, abbiamo aiutato soprattutto bar e ristoranti con un bando da 950 a 1.300 euro a fondo perduto. E al momento della riapertura, abbiamo concesso spazi gratuiti per ampliare i plateatici. E ancora il Sedico Found, in collaborazione con i Confidi, per prestiti agevolati a garanzia del Comune».

Sul fronte cultura, altro suo referato, avete messo a segno il progetto Nuovo polo culturale.

«Abbiamo completato i lavori e inaugurato la nuova struttura. È stata una sfida vinta, non solo per aver riqualificato una vecchia struttura quasi fatiscente, ma anche per aver riempito di contenuti il contenitore, con tante iniziative culturali e collaborazioni anche fuori Sedico: penso a Oltre le Vette o al festival Figuriamoci. Senza contare che abbiamo rimesso a posto la casa delle associazioni e al primo piano del polo culturale abbiamo portato la biblioteca che adesso è vivibile, grande e accogliente».

Una sfida vinta, quindi. Anche grazie alla sinergia con Luxottica.

«Una sinergia fondamentale per il territorio, che intendiamo proseguire».

Oggi Sedico sta crescendo, non sembra risentire dello spopolamento come altre aree della provincia.

«È vero. A Sedico si sta bene ed è questa la traiettoria su cui procedere con l’attività amministrativa: far rimanere Sedico un luogo attrattivo con servizi anche per i Comuni limitrofi». 

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