Il mini idroelettrico al vaglio della Provincia. Ma serve l’intervento del legislatore nazionale. È quanto chiede un atto di indirizzo politico approvato ieri (30 luglio) all’unanimità dal consiglio provinciale. In particolare per l’esercizio delle centraline idroelettriche di potenza inferiore ai 3 MW.
La questione ruota attorno agli impianti con concessione scaduta o di prossima scadenza, piccoli o piccolissimi impianti, perlopiù di proprietà dei Comuni (sono una ventina in provincia di Belluno). Secondo la Bolkestein (Direttiva Servizi 2006/123/CE) qualsiasi concessione va messa in concorrenza. Ma in assenza di normativa statale di riferimento, non è chiaro se l’oggetto da mettere a gara sia la concessione idrica con l’impianto di produzione idroelettrica oppure solo la concessione, rendendo così ambientalmente e socialmente insostenibile la costruzione di nuovi impianti con la dismissione di quelli vecchi.
«In questa situazione, in assenza di indicazioni statali, la Provincia non può procedere e quindi abbiamo deliberato che sia garantito lo stato di fatto per quanto attiene l’esercizio delle centraline di potenza inferiore ai 3 MW con concessione scaduta o in scadenza» spiega il consigliere provinciale delegato in materia, Massimo Bortoluzzi. «L’atto approvato incarica il presidente di sollecitare alle strutture statali competenti l’emanazione di regole che assicurino un approccio uniforme alle procedure di rinnovo di concessioni mediante gara, secondo i principi della concorrenza anche per il cosiddetto “piccolo idroelettrico”».
BILANCIO
Il consiglio provinciale ha approvato anche il Dup (Documento unico di programmazione) 2025-2027 e una variazione al bilancio di previsione 2024-2026, in particolare confermando una somma di poco più di 500mila euro per il progetto Investi Scuola e destinando 1 milione di euro alle somme urgenze in materia di difesa del suolo.
ODG LEGACY
Il consiglio ha votato a maggioranza il ritiro dell’odg presentato dal gruppo Futura Centrosinistra Bellunese in merito al finanziamento della Legacy olimpica (“Ordine del giorno sulla proposta di utilizzo del Fondo Comuni Confinanti per le spese di gestione della pista da bob di Cortina”). Il documento sarà discusso prossimamente, a valle del processo di condivisione con i sindaci dei Comuni di prima e seconda fascia avviato qualche giorno fa e attualmente in corso. La settimana scorsa infatti i Comuni di confine e quelli confinanti di confinanti si sono riuniti per affrontare il tema dell’utilizzo di una quota parte degli Fcc. Venerdì prossimo (2 agosto) è in calendario un altro incontro sul tema, con la partecipazione dei tecnici della Regione Veneto.
«Le Olimpiadi sono una ricchezza per il territorio e la Legacy è tema quanto mai importante. La Provincia ha già detto che non è disposta a finanziare il mantenimento della pista da bob, ma la questione è complessa: sono convinto che la decisione spetti al territorio. E proprio per questo sono sovrani i sindaci» ha detto il presidente Padrin. Che ha già calendarizzato sul tema un’assemblea di tutti i sindaci, non solo quelli confinanti e contigui, subito dopo Ferragosto.