La montagna frana ancora: Alemagna chiusa almeno 3 giorni

La montagna frana ancora: Alemagna chiusa almeno 3 giorni

Non c’è davvero pace per l’Alemagna e i residenti della Valle del Boite. Non bastassero i distacchi dalla Croda Marcora, non bastasse la colata detritica che lo scorso 15 giugno ha invaso Cancia, dalla notte tra il 30 giugno e il 1 luglio un nuovo fronte di fango e detriti largo cento metri e alto quattro ha invaso – in più riprese – la statale 51, tra le località Chiapuzza e Dogana Vecchia (in comune di San Vito di Cadore) mettendo nuovamente in ginocchio la viabilità dell’area. Le frana, originatesi dal gruppo del Sorapiss a seguito di intense piogge, sono scese con violenza, ostruendo completamente la sede stradale e raggiungendo il torrente Boite. Alla prima colata, scesa nella notte, ne sono susseguite altre per tutto il corso della giornata, alimentate anche dal maltempo.

Sul posto sono intervenuti tempestivamente i vigili del fuoco, la protezione civile regionale, Anas e gli uomini del Genio Civile per accertarsi che il torrente non fosse ostruito. Ma se al mattino il fiume Boite non presentava particolari criticità nel deflusso, la situazione è cambiata nel primo pomeriggio. La seconda colata, scesa verso le 14, ha riversato nuovo materiale nella zona, causando un parziale sbarramento del corso d’acqua. I detriti accumulati hanno ostacolato in parte il flusso, creando una nuova potenziale emergenza. Gli operatori presenti stanno monitorando la situazione e valutando le misure da adottare per ripristinare la piena funzionalità del corso.

Per chi arriva dalla pianura, al momento Cortina D’Ampezzo è raggiungibile o da Auronzo di Cadore attraverso il Passo Tre Croci, o dalla Val Zoldana e Passo Giau, con deviazione da Longarone, e infine dalla Val Pusteria e Dobbiaco. I lavori di scavo e di ripristino della viabilità proseguono da entrambe le direzioni, ma secondo le prime stime ci vorranno almeno tre giorni per liberare l’Alemagna da un muro di sassi e fango alto 4 metri e largo 100. Questa l’indicazione uscita dal tavolo tecnico convocato nella mattinata del 1 luglio in prefettura a Belluno. «La chiusura – riferisce il sindaco di San Vito di Cadore, Franco De Bon – è necessaria «per consentire la rimozione dei 40-50 mila metri cubi di materiale scesi e che invadono la carreggiata». Una situazione complicata dalle continue infiltrazioni di acqua presente a monte della frana, che si cerca di canalizzare artificialmente altrove.

Esteso lo stato di emergenza

«La colata detritica che ha colpito la Statale 51 di Alemagna nel territorio di San Vito di Cadore, a pochi giorni dalla frana di Cancia, conferma la fragilità del nostro territorio montano. Per questo abbiamo deciso di estendere lo stato di emergenza regionale, sia dal punto di vista territoriale – includendo l’intera Valle del Boite – sia temporale, a partire dal 15 giugno fino a oggi». Lo ha dichiarato il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, che segue da vicino le operazioni di ripristino dopo l’evento franoso della scorsa notte e che in queste ore sta contonuando. «Attendiamo il completamento di questa fase emergenziale per avviare una ricognizione puntuale dei danni. Intanto – aggiunge Zaia – desidero ringraziare tutti gli operatori impegnati sul campo: Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Forze dell’Ordine e tecnici comunali e regionali. Stanno lavorando con prontezza e dedizione per garantire assistenza alla popolazione e ripristinare la viabilità in condizioni di piena sicurezza».

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