Lavoratori e cittadini attivi non ci stanno: al grido di «Noi la crisi non la paghiamo», ecco il secondo appuntamento. Dopo l’avvio dell’iniziativa di protesta, una settimana fa all’ex caserma Piave («Il prezzo della crisi non lo paghiamo noi». Cobas lancia l’appello), arriva la manifestazione in Piazza dei Martiri. Domani (sabato 29) alle 15.30 l’appuntamento è ai giardini del liston.
«La guerra in atto nel cuore dell’Europa ha determinato uno scenario sempre più preoccupante.
Il blocco o il rallentamento di tante attività produttive, dovuto sostanzialmente all’aumento dei costi energetici e alle difficoltà di reperimento delle materie prime, sta mettendo in grossa difficoltà sempre più persone appartenenti a diverse categorie sociali a partire dalle più deboli» premettono gli organizzatori, in testa il sindacato di base Cobas, che denuncia come stiano aumentando le ore di cassa integrazione in provincia.
«Al di là delle difficoltà contingenti legate agli scenari di guerra, siamo di fronte all’esasperazione di un sistema economico e sociale basato su sfruttamento e speculazione. Un modello che a fronte dell’aumento vertiginoso dei prezzi e nessun aumento dei salari riesce a produrre unicamente ulteriori profitti a speculatori vari. Un modello di sviluppo che, come durante la pandemia, ci vorrebbe soli davanti alla crisi, soli davanti all’impoverimento dei servizi e del proprio futuro. Di fronte a questa situazione crediamo sia necessario uno sforzo collettivo per non cadere nella trappola dei particolarismi e dell’individualismo esasperato e immaginare forme di difesa comune e convergenza tra soggetti diversi».
Le parole d’ordine degli organizzatori della manifestazione sono: pace, ambiente, lavoro.
in foto: la prima assemblea “Noi la crisi non la paghiamo”