Sarà che la siccità ha dettato legge per mesi. Sarà che le precipitazioni sono state assai scarse per lungo tempo e che gli acquazzoni di ieri (18 agosto) sono stati piuttosto intensi. Fatto sta che sulla montagna bellunese è caduta la pioggia che normalmente cadrebbe in una settimana. In meno di 24 ore, è caduto lo stesso quantitativo d’acqua dei primi quindici giorni di agosto sommati insieme. Niente male. Soprattutto perché – danni a parte – è una buona notizia per le sorgenti assetate e i campi riarsi.
Arpav dice che dal 1° a Ferragosto erano caduti in Veneto mediamente 39 millimetri d’acqua. Solo ieri, a Belluno città, i pluviometri segnavano 37,4 millimetri. In Valbelluna i quantitativi più elevati, tra i 30 e i 39 millimetri, concentrati in poche ore, nel temporale che ha svegliato i bellunesi alle 6 del mattino e in quello poco prima di mezzogiorno. I pluviometri dei settori dolomitici invece hanno registrato meno acqua.
Gli acquazzoni sono stati accompagnati da raffiche di vento anche violente, sui 50-60 chilometri orari con punte locali anche più forti. Niente a che vedere con Vaia, ma qualche disagio c’è stato.
Oggi (19 agosto) il tempo sarà ancora perturbato, con rovesci e temporali soprattutto al mattino. I primi rasserenamenti cominceranno nel pomeriggio. Domani è previsto sole, ma non sono esclusi del tutto brevi temporali pomeridiani.