«Ciao Ermano, esempio di onestà, impegno e correttezza»

«Ciao Ermano, esempio di onestà, impegno e correttezza»

Un esempio di coerenza e di correttezza, un uomo impegnato fino alla fine per la sua comunità, un politico che si è sempre battuto per gli ideali e mai per la “carega”: così il mondo politico bellunese ricorda Ermano De Col, in consiglio a Palazzo Rosso dal 1968 fino a giugno 2022; in mezzo, tante esperienze da assessore e – dal 2001 al 2006 – la fascia tricolore da sindaco al collo.

A condividere con De Col quasi 40 anni di vita amministrativa è stato Marco Perale: il loro incontro in consiglio risale al 1983 (De Col tra le fila del PSI, Perale tra quelle della DC), e nel 2001 arriva l’incarico da vicesindaco.

Ad accomunare De Col e Perale, anche il “passaggio di consegne” – dal secondo al primo – come coordinatore provinciale de L’Ulivo, nella seconda metà degli anni ’90; De Col fu poi una delle anime, dentro e fuori dall’aula consiliare, del gruppo Insieme per Belluno, componente nelle ultime due legislature della maggioranza a sostegno di Jacopo Massaro: nel corso dell’ultima campagna per le elezioni amministrative, fu poi tra i più convinti sostenitori della candidatura dell’ex vicesindaca Lucia Olivotto.

«Una perdita importante per la città; – sottolinea l’ex sindaco Jacopo Massaro – le sue qualità umane e le capacità politiche gli hanno fatto guadagnare la stima ed il rispetto di tutti. Ermano ci ha insegnato che bisogna sempre essere in campo per difendere i propri ideali, e mai per per occupare una poltrona; è stata l’incarnazione della politica vera e seria».

Valori sottolineati anche dal gruppo Insieme per Belluno Bene Comune, che lo ricorda così: “Abbiamo conosciuto Ermano in momenti e in occasioni diverse: chi più lontano negli anni, chi più recentemente, chi condividendo con lui responsabilità di governo della città, chi confrontandosi con lui da prospettive che sembravano – più che essere davvero – differenti. Ognuno di noi serba il proprio ricordo personale di Ermano e di quanto vissuto con lui, e ognuno di noi lo mantiene come bene prezioso ed intimo, come intimo è il dolore che proviamo in questo momento. Nell’esperienza di Insieme per Belluno in cui ci siamo ritrovati e poi nella campagna elettorale per Lucia abbiamo sentito che strade diverse si riunivano attorno ai valori fondamentali in cui insieme abbiamo creduto e crediamo : la giustizia sociale, l’eguaglianza, l’antifascismo. E in questo ritrovarci il ruolo di Ermano è stato fondamentale, senza retorica, senza mai essere sopra le righe, ma anche senza mai risparmiarsi fino all’ultimo. Ci ha aiutato in questo percorso con la sua esperienza, la sua memoria storica della città e del suo sviluppo e quasi sottovoce, nonostante il suo vocione cui eravamo affezionati, insegnando senza darlo nemmeno a vedere. Ci solleva la certezza di una vita spesa bene, ma la mancanza di Ermano ci peserà. A lui va il nostro abbraccio riconoscente e ai suoi familiari la nostra vicinanza”.

Collega di aula, anche se da posizioni politiche opposte, è stato per anni l’attuale vicesindaco Paolo Gamba, che ricordando De Col svela un particolare legato alla sua gioventù.

Il cordoglio del centrodestra bellunese è arrivato anche da Fratelli d’Italia Belluno – che con il suo referente Filippo Osnato ha ricordato De Col come «uomo profondamente radicato a sinistra, amante del suo territorio e di principii assolutamente saldi. Ritengo che Belluno abbia perso uno dei suoi più significativi rappresentanti ed una persona di grande spessore umano e politico» – e dal consigliere comunale della Lega Francesco Pingitore, che con De Col ha condiviso gli ultimi 25 anni di consiglio comunale e  lo dipinge come «un grande uomo, un signor sindaco, un grande amico, al di là delle visioni ideologiche. Ha insegnato il rispetto delle persone e come fare politica».
Negli anni a Palazzo Rosso, De Col – socialista di sinistra – si è spesso confrontato con il collega di partito e Presidente della Provincia, Oscar De Bona, a Palazzo Piloni fino al 2004: posizioni diverse, le loro, ma quando c’era da lavorare per il territorio e per i valori comuni le divergenze sparivano.

Ermano lascia la moglie Anna, che lo ha accudito fino all’ultimo, la figlia Claudia e due nipoti. La cerimonia di addio si svolgerà in forma strettamente riservata.

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