«La montagna rischia di morire di freddo il prossimo inverno. Via l’Iva da gasolio, metano e biomasse». È la proposta del deputato bellunese Dario Bond, che raccoglie i timori della montagna bellunese in vista della stagione fredda.
Nei giorni scorsi i tremendi rincari di metano, ma soprattutto pellet e legna da ardere, erano stati denunciati dal gruppo cadorino Giovani e Futuro, che raccoglie soprattutto consiglieri comunali del territorio. I timori sono relativi al pellet, passato da 4-5 a 12 euro al sacchetto. E alla legna da ardere, introvabile a prezzi inferiori ai 25-26 euro al quintale.
«Nell’ultimo anno i prezzi del gas metano sono schizzati alle stelle. Una famiglia che spendeva 300-400 euro al mese per scaldarsi, ora spende più del doppio. E mi segnalano che in questo momento sono introvabili pellet e legna da ardere, se non a prezzi più che raddoppiati rispetto a qualche mese fa» sottolinea Bond. «È in atto una speculazione internazionale che rischia di far scomparire la montagna, dove il riscaldamento è una necessità quotidiana da ottobre ad aprile, e dove – a differenza della pianura – si raggiungono minime di -10/-15 gradi. È impensabile che le famiglie delle terre alte il prossimo inverno siano costrette a spendere interi stipendi di riscaldamento, solo per poter rimanere a vivere in montagna. Via quindi l’Iva da metano, gasolio, gpl e altri combustibili per il riscaldamento domestico delle aree montane, finché i prezzi non torneranno alla normalità, fuori dalla bolla speculativa che stiamo vedendo».