Trasloco per le trote: quasi 3mila esemplari a Pieve di Cadore

Trasloco per le trote: quasi 3mila esemplari a Pieve di Cadore

Tempo di trasloco per il pesce dei centri ittiogenici provinciali. Gli esemplari di trota marmorata vengono spostati a Pieve di Cadore, grazie alla collaborazione tra la Provincia e i pescatori. Nei giorni scorsi infatti è stata sottoscritta una convenzione fra l’amministrazione provinciale e i bacini di pesca 4 (“Centro Cadore”) e 6 (“Maè-Piave”) per la custodia del materiale ittico all’impianto di Pieve, in località Toffanin.

«Si tratta di un grande lavoro di squadra che ha come obiettivo finale il ripopolamento dei nostri corsi d’acqua, fortemente danneggiati dalla tempesta Vaia» spiega il presidente della Provincia, Roberto Padrin. «Con i bacini stiamo lavorando per la definizione del regolamento, alla luce della nuova carta ittica regionale. Stiamo ascoltando le esigenze dei pescatori e la sinergia creata ci consente oggi di spostare una parte consistente del patrimonio ittico destinato a fiumi e torrenti in un impianto privato».

La convenzione infatti è figlia di un’esigenza di cantiere. La Provincia ha avviato interventi corposi di riqualificazione ai centri ittiogenici di Tomo (Feltre) e Bolzano Bellunese per un importo complessivo – riguardante sia le strutture sia le opere di presa – che vale circa 1,5 milioni di euro (fondi provinciali, regionali e Fcc). I lavori prevedono un cronoprogramma di un anno e mezzo. In questo periodo il pesce necessitava di essere spostato altrove.

L’accordo con i bacini 4 e 6 prevede che il materiale ittico venga custodito e mantenuto per la durata dei cantieri nell’impianto di allevamento ittico di Pieve di Cadore. Al termine dei lavori verrà riportato a Tomo e Bolzano Bellunese per essere immesso nei corsi d’acqua. Proprio in questo senso lunedì scorso personale della Provincia e volontari dei bacini hanno portato a Pieve una prima parte del materiale ittico, circa 3mila esemplari di trota marmorata ceppo Piave messi a disposizione da Veneto Acque in convenzione con la Provincia per il ripopolamento programmato dopo gli effetti di Vaia. Lo spostamento è avvenuto da un centro ittiogenico privato situato a Ponte nelle Alpi, all’interno di una collaborazione tra Provincia e Regione che tramite Veneto Acque ha concesso una fornitura importantissima di pesce, fondamentale per porre le basi delle future produzioni di trota marmorata in provincia di Belluno.

«I bacini sono venuti incontro a un’esigenza della Provincia e li ringraziamo, insieme al centro ittiogenico privato di Ponte nelle Alpi, alla Regione e al suo braccio operativo Veneto Acque» continua il presidente Padrin. «Questo genere di collaborazione è fondamentale ed è funzionale a raggiungere gli obiettivi comuni di Provincia e pescatori, vale a dire ripristinare la popolazione dei corsi d’acqua per valorizzare la pesca sportiva. Stiamo lavorando per riportare nei fiumi e nei torrenti la specie autoctona della marmorata. E i fatti dimostrano che si possono attivare collaborazioni proficue nell’interesse comune dello sviluppo sostenibile dei nostri fiumi e torrenti». 

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