La vicenda di un alpino, la storia di molti uomini. Tutti bellunesi. Ma anche la storia con la “s” maiuscola, quella del “secolo breve” e di fatti che hanno segnato famiglie e paesi. È la storia di un soldato al fronte nei primissimi anni Quaranta, raccontata nell’ultima pubblicazione dell’Isbrec. La storia di “Pompeo De Poli. Un alpino in Grecia, Albania e Montenegro”, a cura del sociologo Diego Cason.
L’autore ha recuperato un vasto repertorio di lettere e documenti dell’epoca, fino a ricostruire il diario di guerra delle vicende balcaniche, dal novembre 1940 al giugno 1942. Un libro che ha il pregio di riproporre vicende e personaggi poco noti, ma attori di uno scenario di guerra che all’epoca era stato fondamentale per gli alpini del battaglione Belluno.
«Di questo libro che ho scritto sono particolarmente orgoglioso. In primo luogo perché restituisco alla memoria un uomo buono, com’era Pompeo De Poli – dice l’autore, Diego Cason -. In secondo luogo perché curando la pubblicazione del suo diario so di raccontare le disavventure che anche mio padre e molti miei zii hanno vissuto in quella sciagurata guerra in Albania, Grecia e Montenegro. Erano anche loro nel battaglione Belluno, della Brigata 7. alpini, della divisione Pusteria, come Pompeo. Mio padre, Mario, non ha fatto in tempo a raccontarmi nulla. i miei zii non hanno mai avuto voglia di ricordare i giorni orribili della guerra. Con questo libro saldo il debito con loro, poiché la mia generazione ha potuto vivere nella libertà e nel benessere solo grazie al loro sacrificio».
