«Dopo otto anni di conflitto nel Donbass e dopo otto mesi dall’esecrabile invasione della Russia nei confronti dell’Ucraina si manifestano distruzioni, morti e odio sempre maggiori. Siamo sempre più convinti che si debbano chiudere gli arsenali e aprire le stanze della diplomazia e del disarmo». Il Coordinamento pace e disarmo di Belluno scende in piazza e chiama a raccolta i cittadini. Domani (sabato 22 ottobre) l’appuntamento è sul liston di Piazza Martiri.
«In uno scenario in cui la diplomazia sembra messa a tacere dai potenti, è necessario che i popoli si facciano sentire e manifestino apertamente la voglia di pace e di dialogo» sottolineano dal Coordinamento. «È per questo che, come Coordinamento provinciale pace e disarmo, desideriamo chiamare cittadine, cittadini, associazioni e organizzazioni a un’azione comune pacifica, nonviolenta, per chiedere il cessate il fuoco immediato e l’apertura di negoziati, insieme a oltre 100 piazze di Comuni italiani che hanno aderito all’appello della Rete italiana Pace e Disarmo dal 21 al 23 ottobre».
A Belluno ci sarà un banchetto informativo per tutta la giornata dalle 10 alle 18. Aderiscono all’iniziativa diverse realtà: Acli, Anpi, Casa dei Beni Comuni, Cgil, Spi-Cgil, Emergency, Movimento dei Focolari, Non una di meno, Samarcanda s.c.s. onlus.