A Cortina è cominciato il count-down per le Olimpiadi e la corsa a realizzare tutte le opere sportive è già in partita da tempo. Sul bob però continua il braccio di ferro con le associazioni ambientaliste, che insistono sull’opzione zero. Ovvero: non fare nulla di nulla e spostare le gare a cinque cerchi fuori dai confini nazionali, a Innsbruck.
Il Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste dell’Alto Bellunese ha scritto una lettera al commissario straordinario della Società Infrastrutture Milano-Cortina 2026. Quattro fogli fitti fitti di osservazioni e motivi per dire “no” al bob e per invitare al trasloco in Austria.
«Riteniamo infatti che la costruzione della pista non sia sostenibile né dal punto di vista ambientale né da quello economico e pertanto non corrisponda ai criteri individuati dal Cio nell’Olympic Agenda 2020 e Olympic Agenda 2020+5» premettono le associazioni. Che insistono: «L’area prescelta, già oggetto nella zona a monte di pesanti interventi in occasioni dei Mondiali di Sci 2021, è in fase di rinaturalizzazione spontanea e tal processo non va interrotto con ulteriore deforestazione. L’effetto paesaggistico, sia nell’opzione uno che nell’opzione due, benché manchino rendering ufficiali, si rivela intollerabile per Cortina. Qualsiasi intervento dagli effetti energivori e climalteranti va evitato, in particolare nell’attuale situazione che ci vede tutti impegnati a contrastare il cambiamento climatico. A fronte di un danno così vasto e irreversibile, le eventuali “compensazioni” previste nel Dossier di candidatura, non potranno che essere inadeguate».
La lista di motivazioni strettamente ambientali per dire “no” al bob olimpico a Cortina è lunga e dettagliata, comprendendo finanche l’inquinamento acustico e luminoso, che disturberebbe la fauna selvatica e anche le abitazioni di Cortina. Resta da capire quale sarà la risposta del commissario straordinario.