Dolomiti Ambiente, conti in attivo e progetti per il futuro

Dolomiti Ambiente, conti in attivo e progetti per il futuro

160mila euro di attivo a fine agosto, un bilancio positivo destinato ad essere confermato anche a fine anno: Dolomiti Ambiente, la società pubblica che gestisce il trattamento dei rifiuti in provincia, torna a far registrare il segno “più”, dopo due anni difficili.

Nel 2020, prima il Covid, poi la crisi biologica del biodigestore (il macchinario che tramite la fermentazione del rifiuto umido è in grado di produrre biogas e quindi energia), con i batteri fermentatori che smisero di “lavorare”, costringendo la società ad interrompere i trattamenti, a svuotare e ripulire l’impianto e ripartire da zero; l’anno seguente, un altro problema sempre al biodigestore, questa volta di tipo meccanico con le pale che mescolano continuamente il rifiuto umido danneggiate dal materiale rimasto sul fondo (negli ultimi anni si sono registrati solo tre casi simili in tutta Europa).

Ora la piena ripresa in funzione del macchinario che ha portato anche all’azzeramento delle spese per lo smaltimento del rifiuto umido fuori provincia; a tutto questo si aggiunge anche il rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale che permette alla società di proseguire il proprio lavoro per almeno i prossimi 12 anni.

Ci sono però anche dei punti deboli, per ora legati alla gestione del rifiuto secco: da un lato, un impianto datato di filtraggio (il sistema che permette di individuare materiale umido o riciclabile conferito con il rifiuto secco, riducendo così la quantità di materiale da portare in discarica); dall’altro, l’aumento dei costi per il trasferimento del rifiuto secco, che dalla discarica di Sant’Urbano ora viene portato – su indicazione regionale – al termovalorizzatore di Padova. La nuova pianificazione regionale per il 2023 sempre però riavvicinare, portandola addirittura in provincia, la nuova destinazione del rifiuto secco bellunese.

Intanto, all’impianto del Maserot di Santa Giustina si continua a lavorare per il futuro: presto entrerà in funzione un secondo cogeneratore collegato al biodigestore, portando l’energia prodotta a 735 kw, mentre si studiano investimenti per ridurre la produzione di residuo (la parte liquida “digerita” dal macchinario che deve essere smaltita, mentre la parte solida viene riutilizzata come compost) e per raffinare in maniera ancora migliore il rifiuto umido a monte dell’ingresso nel biodigestore, così da poterne migliorare le performance e aumentare la produzione di gas ed energia.

© Copyright – I testi pubblicati dalla redazione su newsinquota.it, ove non indicato diversamente, sono di proprietà della redazione del giornale e non è consentita in alcun modo la ripubblicazione e ridistribuzione se non autorizzata dal Direttore Responsabile.

TAG
CONDIVIDI
Articoli correlati
© 2023 NIQ Multimedia s.r.l.s. – C.F. e P.IVA: 01233140258
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Belluno n. 4/2019
Web Agency: A3 Soluzioni Informatiche
Made by: Larin
News In Quota
Torna in alto