I libri di storia riportano i nomi di Bordiga, Gramsci, Togliatti, Terracini e Tasca. Nessuno si ricorda di Giusto Della Lucia e Ugo Zabot. Eppure, tra gli altri, c’erano anche i due comunisti bellunesi a Livorno, in quel gennaio di un secolo fa. E c’erano anche i voti dei delegati dolomitici nella nascita del Partito Comunista Italiano.
La vicenda è nota: a Livorno va in scena il XVII Congresso del Partito Socialista. Semplificando i numerosi rivoli politici di cui la Sinistra è sempre stata vittima, si può dire che lo scontro è tutto tra gli unitari (che vogliono reggere le sorti socialiste del partito) e i comunisti (che invece guardano alle vicende russe come a un punto di riferimento). Tra i votanti ci sono anche diversi bellunesi. Perché nei mesi precedenti sono stati eletti i delegati dei diversi territori, in un clima di scontro interno piuttosto acceso, visto che in ben 13 sezioni socialiste su 29 i comunisti trovano ampi consensi. A dicembre comunque si vota per il congresso provinciale. Gli unitari ottengono la maggioranza nelle sezioni di Belluno, Mel, Trichiana, Villa di Villa, Arsiè, Feltre, Quero, Perarolo, Cencenighe, San Tomaso, Forno di Zoldo e Pieve d’Alpago; quasi ovunque viene nominato come rappresentante Fortunato Viel, mentre in Cadore viene scelto Giuseppe Odorico Pinazza (un giovane che di lì a qualche settimana passerà nelle file comuniste, come ricorda una pubblicazione di Ferruccio Vendramini). I comunisti invece si impongono a Lentiai, Limana, Lamon, Pedavena, Forno di Canale e Santo Stefano; in queste località viene scelto per il congresso di Livorno Giusto Della Lucia, mentre a Pedavena è eletto Ugo Zabot. E sono proprio loro, i comunisti bellunesi, a spingere assieme alla fazione più oltranzista a Livorno.
La mattina del 21 gennaio vengono letti gli esiti della votazione: su 172.487 suffragi validi, i delegati avevano assegnato 98.028 voti agli unitari, 58.783 ai comunisti e 14.695 ai concentrazionisti, mentre le astensioni erano state 981. E i bellunesi? 886 voti agli unitari e 274 ai comunisti.
La storia immediatamente successiva è nota: i comunisti escono dal Psi e formano il Pci. Anche a Belluno, dove il 6 febbraio viene creata la Federazione del Partito Comunista d’Italia. Viene fondato anche un organo di stampa: il primo numero si intitola “Falce e martello”, mentre i quattro successivi “Dittatura proletaria”. E il primo segretario provinciale è proprio lui, Giusto Della Lucia, originario di Frassenè Agordino.