«Artigiano conviene». In 17 servizi, risparmio nonostante l’inflazione

«Artigiano conviene». In 17 servizi, risparmio nonostante l’inflazione

«Nella tempesta dei prezzi, i servizi erogati dalle imprese artigiane sono una zona di quiete. L’artigianato attutisce l’inflazione. Ciò non toglie però la grande preoccupazione per l’autunno, quando i rincari rischiano di farsi sentire ancora di più, tanto da farci temere razionamenti sulle commodities energetiche». Lo afferma la presidente di Confartigianato Belluno Claudia Scarzanella, nell’analizzare il report dell’Ufficio studi dell’associazione relativo all’effetto dell’aumento dei prezzi sui servizi.

LO STUDIO

Confartigianato ha elaborato i dati Eurostat su un paniere di 17 servizi a vocazione artigiana (che contano 1.360 piccole e micro imprese nel Bellunese): manutenzione e riparazione mezzi di trasporto privati, parrucchiere e trattamenti di bellezza, lavanderia abiti, servizi di trasloco, manutenzione dei sistemi di riscaldamento, pittori, idraulici e carpentieri, trasporto passeggeri su taxi, riparazione abiti, elettricisti, riparazione calzature, servizi per la fotografia, riparazione di mobili, arredi e rivestimenti per pavimenti e riparazione di apparecchi per la casa. Emerge che buona parte dell’inflazione viene assorbita dalle piccole imprese, generando un risparmio consistente per le famiglie. In Veneto risulta che nonostante i prezzi siano in costante ascesa da mesi, rivolgersi alle imprese artigiane per questi servizi genera un risparmio di oltre 41 milioni di euro.

Nei settori presi in considerazione dal report, le prestazioni degli artigiani coniugano i valori della economicità, della personalizzazione, del riciclo e del riuso, intersecando la creazione di valore per il consumatore con le direttici della transizione green. L’offerta dei servizi, quasi miracolosamente, sterilizza i meccanismi di trasmissione sul mercato interno della tempesta in atto sui mercati internazionali delle commodities e dell’energia.

Ad esempio, il servizio di lavanderia a secco: a giugno 2022 le imprese artigiane specializzate hanno fatto pagare ai clienti un prezzo del 2,4% superiore a quello di un anno prima, mentre acquistano detergenti, grucce e nailon a prezzi anche raddoppiati rispetto all’anno precedente. Per non parlare poi dell’energia elettrica e il gas i cui aumenti sono quasi triplicati. Altro esempio, il servizio di un trasloco: a giugno 2022 le imprese artigiane specializzate hanno fatto pagare ai clienti un prezzo del 4,6% superiore a quello di un anno prima mentre acquistano il gasolio per il camion a un prezzo superiore del 33,9% rispetto all’anno precedente.

IL COMMENTO

«Gli artigiani stanno facendo il possibile – e a volte anche l’impossibile – per non pesare sulle tasche dei loro clienti» sottolinea la presidente Scarzanella. «Questo è valido soprattutto in montagna, dove l’artigianato rappresenta un servizio e un presidio anti-spopolamento. Ma non significa che la situazione potrà andare avanti così all’infinito: servono strumenti concreti per fermare l’impazzata dei prezzi. In tal senso, ci spaventa soprattutto l’inverno, con i costi dell’energia e del riscaldamento. Temiamo razionamenti sulle commodities energetiche che comporterebbero un blocco delle attività. Sarebbe una situazione drammatica, a cui non vogliamo neanche pensare».

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