Parte la corsa elettorale, ma la rappresentanza bellunese è scarsa

Parte la corsa elettorale, ma la rappresentanza bellunese è scarsa

Nessun leghista. Nomi del Pd in posizioni di retrovia. L’unico bellunese “al sicuro” è Luca De Carlo, candidato di punta di Fratelli d’Italia. Tutti gli altri devono sperare in un miracolo per poter essere eletti. È l’effetto del taglio dei parlamentari, certo. Ma anche dello scarso peso del Bellunese e dei bellunesi all’interno dei partiti. Dopo la “scorpacciata” del 2018, con ben sei bellunesi a Roma, adesso è giunto il tempo di magra: dopo la tornata elettorale del 25 settembre, dovrebbe esserci solo un rappresentante del territorio.

Colpisce soprattutto l’assenza di nomi bellunesi nelle file della Lega, che pure aveva mandato a Roma due bellunesi, cinque anni fa (Mirco Badole e il compianto Paolo Saviane). Evidentemente il partito ha fatto scelte diverse, anche se i primi malumori serpeggiano nella galassia del Carroccio.

Stessi malumori che sta vivendo il Centrosinistra, con il nome di Roger De Menech sceso in posizione non utile per mandare avanti qualche “paracadutato” che piace di più alle alte sfere Dem. 

«Il Bellunese perde in rappresentatività a Roma, perché sicuramente non avremo più sei parlamentari come abbiamo avuto nella passata legislatura. Purtroppo, la esigua presenza di bellunesi nelle candidature e le posizioni in lista rivelano lo scarso peso di un territorio che si sta spopolando e che numericamente conta poco in termini elettorali. Ma è anche la dimostrazione dell’ultima ondata dell’antipolitica populista, che ha ridotto il numero dei parlamentari sull’onda dell’emozione» commenta il presidente della Provincia, Roberto Padrin. «È la stessa antipolitica che qualche anno fa aveva pensato di tagliare le Province, lasciandole a gestire strade e scuole senza personale e senza risorse. Un’antipolitica di cui si vedono le conseguenze solo a posteriori».

«Auguro a tutti i bellunesi candidati una buona campagna elettorale, che possa davvero mettere al primo posto temi concreti e l’attenzione che le nostre comunità locali meritano, in quanto parte di un sistema Paese che ha esigenze affini pur in territori diversi e distanti» conclude il presidente della Provincia. «Auguro al territorio di avere rappresentanti in gamba e innamorati della loro terra, e che il tema della montagna possa essere subito attenzionato, magari a partire dai rincari energetici – gas e gasolio – che qui da noi pesano di più».

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