
Writer scatenati. Non c’è pace per la chiesetta di Sanfor. Il sacello che si trova lungo la vecchia strada tra Castion e Belluno è stato imbrattato per l’ennesima volta. Una scritta indecifrabile, a vernice rossa, ha marchiato la parete della porta d’ingresso, proprio sopra lo stipite. Stesso colore e stessa mano anche sopra le finestrelle laterali, dove si aggiunge una seconda firma, in vernice verde.
Non è la prima volta che la chiesetta di Santa Maria delle Grazie di Sanfor finisce sotto le grinfie del degrado e sotto scacco della maleducazione. Periodicamente viene imbrattata dai writer di passaggio, favoriti anche dalla zona periferica, fuori mano e scarsamente illuminata di notte. Altrettanto periodicamente, però, la buona volontà e l’olio di gomito dei residenti della zona riescono a ridare decoro a un edificio religioso che risale almeno alla metà dell’Ottocento (anche se secondo alcuni storici, il primo nucleo della chiesa potrebbe essere addirittura del Seicento).
La stessa sorte della chiesetta è toccata più volte anche al vicino capitello della “Madonnina bianca”, su cui non più tardi di un paio d’anni fa erano state apposte scritte blasfeme. Viene da chiedersi come sia possibile lasciare tanta libertà a chi fa sfregio di tali bellezze architettoniche.