Allarme zecche, il Cai spiega come difendersi

Allarme zecche, il Cai spiega come difendersi

Allarme zecche in provincia di Belluno. A lanciarlo è la Sezione del Club Alpino Italiano del capoluogo dolomitico alla luce dei casi di meningoencefalite diagnosticati dall’inizio dell’anno e dalle segnalazioni e dai riscontri registrati dai soci. E l’allarme farà da sfondo alla conferenza dedicata alle zecche e alle malattie causate dalle loro punture o morsi.

L’iniziativa è stata messa in calendario per mercoledì prossimo (26 giugno) alle 20.30 in Sala Bianchi a Belluno. Interverranno il dottor Nahuel Fiorito del Servizio Igiene Pubblica dell’Ulss 1 Dolomiti, il dottor Gianluigi Zanola veterinario Ulss 1 Dolomiti, il dottor Alessandro Somacal presidente Ordine dei Farmacisti della provincia di Belluno, e il tenente colonnello Riccardo Corbini, comandante provinciale dei Carabinieri Forestali.

Quest’anno in provincia di Belluno l’allarme è più forte che in passato perché la presenza del parassita è cresciuta esponenzialmente. Le motivazioni, secondo gli esperti, vanno ricercate nell’elevato grado di umidità ambientale generata da un inverno caldo e dalle piogge intense che hanno caratterizzato la primavera.

E così, quest’anno, il problema si è presentato con due mesi d’anticipo e l’attenzione si impone categorica perché i rischi sono molteplici e seri. Come ribadiranno i partecipanti alla conferenza di mercoledì 26 giugno, le zecche possono infatti causare anche malattie altamente debilitanti come la Borreliosi di Lyme e la Meningoencefalite. Il Cai di Belluno ha organizzato la conferenza per fotografare la situazione, per illustrare scientificamente quali possono essere le conseguenze di una puntura di zecca, per conoscere gli accorgimenti da adottare in caso di puntura, e per adottare tutti gli accorgimenti necessari per prevenire l’indesiderato incontro con le zecche.

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