Un’ospitalità vera, “sociale” e di qualità: il FuTurismo di Michil Costa

Un’ospitalità vera, “sociale” e di qualità: il FuTurismo di Michil Costa

Verità, sostenibilità sociale e qualità: questi i tre pilastri del turismo del futuro secondo l’albergatore dalla Val Badia ed ecologista Michil Costa. Uno sguardo sul destino dell’accoglienza contenuto anche nel suo libro “FuTurismo”, presentato martedì sera alla Stanga di Sedico – con la conduzione e moderazione di Claudio Fontanive – e i cui proventi saranno in parte destinati alla Costa Family Foundation onlus, impegnata in progetti sociali dedicati ai minori, alle donne, alla sanità, all’ambiente tra India, Africa e Afghanistan.

Un futuro che, per Costa, non può prescindere dalla “verità”, dalla genuinità dell’offerta, e dalla qualità, sia di chi ospita che dei visitatori.

Un futuro fatto di scelte, anche radicali; una strada che deve andare verso la sostenibilità, soprattutto in ottica sociale.

Per lo scrittore-albergatore, se qualità e sostenibilità (sociale, ambientale o economica che sia) possono e devono convivere, quella dei grandi eventi – come le Olimpiadi – non è la strada giusta per il turismo alpino.

Da dove partire, quindi? Dalla valorizzazione del territorio e dell’offerta: no alla svendita per fare numeri, sì ad un’attenzione mirata alle particolarità e alle eccellenze.

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