Una frana ostruisce il Cordevole: 250 nasceva il lago di Alleghe

Una frana ostruisce il Cordevole: 250 nasceva il lago di Alleghe

Un’enorme frana si stacca dal monte Piz e travolge tre villaggi, altri cinque vengono spazzati via dall’acqua dell’onda che si forma nel Cordevole. Quasi 30 milioni di metri cubi di materiale, che creano una diga naturale nel corso del torrente. È l’11 gennaio 1771 e quel dissesto crea il lago di Alleghe. Oggi, 250 anni dopo, il lago è ancora lì, attorno è sorto uno dei paesi alpini più belli del Bellunese, con attività turistiche e ricettive. 

CENNI STORICI

La frana dell’11 gennaio 1771 si verificò di notte, attorno alle 23, anche se ci sono voluti ampi dibattiti per ricostruire l’orario preciso, sulla base delle testimonianze recapitate al Podestà di Belluno. La massa di detriti seppellì i tre villaggi del fondovalle (Riete, Marin e Fusine), provocando 49 vittime e decine di sfollati. L’acqua del Cordevole sommerse altri cinque abitati.

La causa del collasso è difficile da stabilire, ma le fonti parlano di fessurazioni profonde manifestatesi nell’arco di anni. Certamente le piogge intense dell’autunno 1770 e il gelo invernale (fenomeni documentati dagli annali dell’epoca) devono essere stati tra i fenomeni scatenanti. I detriti occuparono il greto del Cordevole per una lunghezza di 1.200 metri e un’altezza di oltre 150 metri. La violenza dell’impatto compattò il materiale a tal punto da realizzare uno sbarramento naturale impermeabile, formando così il lago di Alleghe.

Una seconda frana si verificò il mattino del 1° maggio 1771, provocando la deviazione del corso del torrente Zunaia e altre tre vittime.

UN CONVEGNO PER L’ANNIVERSARIO

«Da quella disgrazia è nato un paesaggio unico, un lago tra i più belli dell’arco alpino – commenta il sindaco, Danilo De Toni -. Nell’occasione dei 250 anni organizzeremo insieme alla Regione Veneto e alla Provincia un convegno, con geologi e storici, per ricostruire nel dettaglio la storia del lago di Alleghe e i cambiamenti intervenuti nella vita del paese. Avremmo voluto organizzarlo per l’11 gennaio, ma le condizioni della pandemia non lo consentono. Non appena sarà possibile, lavoreremo a questo evento, con l’obiettivo di valorizzare la nostra storia e le nostre bellezze».

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