Arriva Casa Sanremo: i Matia Bazar in concerto ad Alleghe

Arriva Casa Sanremo: i Matia Bazar in concerto ad Alleghe

«Sarà come trovarci in salotto e passare qualche ora tra un bicchiere di vino e una canzone». I Matia Bazar promettono una serata intima, ad Alleghe, giovedì 11,. Atmosfera rilassata, quasi familiare. Con i successi senza tempo di uno dei gruppi più longevi della canzone italiana. E anche con qualche racconto. Insomma, piccola piazza grande musica. E non solo.

«Sarà una serata particolare» spiega Fabio Perversi (tastiere e violino), il più “anziano” della nuova formazione dei Matia Bazar, che da cinque anni hanno la voce dolce e calda di Luna Dragonieri, le percussioni di Piercarlo Lallo Tanzi, e i ritmi sempre frizzanti di Gino Zandonà (chitarre) e Silvio Melloni (basso). Il gruppo ha cambiato formazione, ma rimane fedele ai suoi principi: sperimentazione. E… sperimentazione.

«L’attività dei Matia Bazar da 47 anni a questa parte è sperimentare» spiegano Fabio, Piercarlo, Gino, Silvio e Luna. Li abbiamo raggiunti al telefono durante una pausa dal loro tour estivo, vicino a Pescara. «Non rincorriamo le mode, ma cerchiamo di essere un passo avanti, proponendo sempre qualcosa di nuovo. La musica è già stata fatta tutta, è vero. Ma il nostro concetto è quello di sperimentare, sperimentare sempre».

In effetti, la sperimentazione è cominciata negli anni Settanta. Ha raggiunto i successi di brani senza tempo come “Vacanze romane” e “Solo tu”. E pur con voci diverse – da Antonella Ruggiero a Silvia Mezzanotte – ha tenuto la breccia dell’onda fino a “Messaggio d’amore”, uno dei più bei testi della musica italiana, che ha trionfato a Sanremo 2002. E adesso continua la storia, come dice un verso dell’ultimo singolo, “Non finisce così”: «Si riparte da qui, ce n’è ancora di strada».

«Certo che sì, ce n’è tanta di strada davanti» dicono Silvio Melloni e Fabio Perversi. «Luna Dragonieri è la nostra nuova voce, un punto fermo da cinque anni. Una estensione vocale che ci permette di preservare e riproporre tutto il nostro repertorio storico, ma di continuare a studiare cose nuove. Nei due anni di pandemia abbiamo prodotto nuove canzoni, brani inediti che abbiamo nel cassetto e che prenderanno vita a livello di singoli. Ci piace l’idea di far uscire singoli brani a scadenze regolari, ogni due tre mesi, anziché pubblicare un nuovo album, in cui qualche canzone rischia di perdersi». Del resto, anche questo è sperimentare…

E ad Alleghe? Cosa succederà? «Per noi è la prima volta, con questa formazione, nelle Dolomiti bellunesi. Sarà una serata particolare, un salotto dove ci racconteremo. Ci sarà spazio per piccoli aneddoti, inframmezzati da musica in versione acustica». Non c’è il palco da tour, semplicemente i Matia Bazar “in purezza”, come un frutto maturo, che non ha bisogno di null’altro per essere gustato. «Sarà come trovarci nel salotto di casa, e passare una serata tra un bicchiere di vino e una canzone. Dopo due anni di pandemia, sarà un piacere unico. È fondamentale per noi artisti il contatto con il pubblico, perché ci permette di capire se stiamo facendo le cose giuste».

Chissà se ci sarà spazio anche per uno dei brani inediti, ancora custoditi nel cassetto… Qualche anticipazione però Fabio Perversi, Silvio Melloni e gli altri Matia Bazar se la lasciano scappare. «Abbiamo una serie di brani – 5-6 – che riteniamo veramente idonei alle aspettative e a quello che vogliamo dare come Matia Bazar. Si va dal brano molto sperimentale a quello più pop, e c’è anche qualcosa che strizza l’occhio al rap. Il nostro segreto? Siamo una “azienda a conduzione familiare”, e lo siamo sempre stati: scriviamo, componiamo, arrangiamo… sfruttando le vocalità incredibili delle cantanti che hanno fatto la nostra storia, su tutte Antonella Ruggiero, che ci ha creato un repertorio fantastico (“Vacanze romane”, “Per un’ora d’amore”, “Cavallo bianco” solo per citarne alcuni, ndr). E abbiamo voglia di incontrare il pubblico, come quarant’anni fa».

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