Due spettacoli, due proposte culturali per il sabato sera (2 marzo). A Castion e a Longarone è protagonista il teatro.
Questa sera infatti alle 20.45 al Centro Culturale di Longarone va in scena la piece “Il corpo che ossessione. I nuovi mostri” della compagnia “La Fontana Conta”, per la regia di Roberto Faoro. La compagnia teatrale nasce a Vallesella (Domegge di Cadore) nel 1996 con l’intento di valorizzare la cultura cadorina attraverso il linguaggio teatrale. E presenta a Longarone il tema è la bellezza. Lo spettacolo infatti è una riflessione sul rapporto tra l’uomo di oggi e quello di 70 anni fa sul significato del bello. Cos’è cambiato? «Ieri un corpo trascurato, dedito al lavoro, prigioniero del passato, incapace di emanciparsi dal doverismo, oggi ancora prigionieri perché subiamo il contesto: chirurgia estetica dalla testa ai piedi, plastica, silicone, tutto all’insegna dell’esteriorità, senza pensiero, vittime dell’eccesso di beni e ancora incapaci di trovare la giusta distanza» spiegano dalla Fontana Conta. “Il corpo che ossessione” diventa così uno sguardo sulle manie del nostro tempo, alla ricerca della bellezza che diventa culto dell’esteriorità, esigenza di apparire. Uno spettacolo divertente e amaro dove la cura eccessiva dell’immagine diventa in scena drammatica rappresentazione caricaturale di se stessi.
A Castion, invece, alle 21 al Teatro San Gaetano va in scena “Le reteghe”, appuntamento della rassegna “Coriandoli”. Lina e Bianca sono due sorelle non più giovani che tentano di portare avanti il loro negozio di merceria ormai accerchiato dalle regole della globalizzazione commerciale. La vita trascorre lenta fra un litigio e l’altro fino a quando un avvenimento lieto e un altro tragico faranno riscoprire a entrambe il valore del rapporto di sorellanza.
