Strategico, innovativo e fatto tutto in casa. Al via il Piano degli interventi

Strategico, innovativo e fatto tutto in casa. Al via il Piano degli interventi

Partecipato, informato, innovativo e strategico. Quattro aggettivi per descrivere il piano degli interventi del Comune di Feltre. Il cosiddetto “Piano del sindaco”, ovvero il documento che ha il compito di entrare nel dettaglio delle scelte urbanistiche della città, disegnate a grandi linee dal Pat, approvato ormai 14 anni fa.

Lunedì l’atto di indirizzo approderà in consiglio comunale. Da lì in poi prenderà il via l’iter partecipativo che porterà, entro l’estate, alla nascita del piano e dei progetti di sviluppo ad esso legati.

Nella discussione saranno coinvolti tutti i portatori di interesse. Si inizierà dopo Pasqua, con i primi incontri. Che saranno, giocoforza, online, e destinati a gruppi ristretti di persone. «Saranno incontri veloci – spiega l’assessore all’urbanistica di Feltre, Irma Visalli – in linea con gli strumenti tecnologici che dovremo utilizzare. Ma cercheremo in ogni caso di approfondire, mano a mano, diversi aspetti».

Il piano degli interventi, come detto, arriva a 14 anni di distanza dall’approvazione del Pat (Feltre fu uno dei primi comuni della provincia a dotarsi dell’allora nuovo strumento di pianificazione urbanistica). «Sarebbe stato logico, probabilmente, aggiornare anche il Pat – continua Visalli – ma questo piano degli interventi era così atteso e necessario che la sua redazione era ormai improcrastinabile». Un compito portato a termine interamente dalle risorse interne al Comune, senza la necessità di rivolgersi a consulenze esterne.

Secondo la volontà dell’amministrazione, il “piano del sindaco”, metterà nero su bianco in maniera organica idee e progetti già in gran parte in fase di attuazione. A cominciare dall’incentivazione all’utilizzo delle biciclette e di mezzi di trasporto alternativi all’auto. Ma anche progetti di mitigazione del dissesto idrogeologico, in un’ottica resiliente in caso di calamità naturali. Vaia insegna.

E poi, si punta al minor consumo del suolo possibile. «Si punterà alla riqualificazione e alla rigenerazione degli edifici – spiega il direttore dell’ufficio pianificazione del territorio, Enrica De Paulis – anche attraverso azioni specifiche per incentivare il recupero dell’esistente attraverso, ad esempio, la riduzione degli oneri, o premialità volumetriche o taglio imposte. Allo studio c’è anche la legge nazionale sula rigenerazione urbana, con dotazione 500milioni euro. Un tema interessante sul quale intervenire».

In generale si punterà sulla flessibilità, per cogliere al meglio le trasformazioni sempre più veloci, accelerate dalla transizione ecologica e la pandemia. «Una grande importanza – spiega Visalli – sarà dato allo spazio pubblico, secondo una visione moderna e che punti alla qualità della sua fruizione. Cose che stiamo imparando in quest’anno pandemico e che saranno punti di forza per il futuro».

La flessibilità dovrà aiutare anche a far vivere il centro storico, con soluzioni alternative alle norme che hanno impedito finora l’apertura di nuove attività in centro storico. Ad esempio? Prevedendo deroghe alle dimensioni dei locali di servizio e dei bagni, ostacoli che hanno spesso disincentivato la nascita di nuovi servizi all’interno delle mura della cittadella. «L’obiettivo – conclude De Paulis – è mettere in moto un circolo virtuoso intorno al grande patrimonio urbanistico non utilizzato».

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