Ha costituito una stagione amministrativa importante per Belluno. E anche politica, con il suo progetto di sinistra moderata. Citato perfino da Paolo Rumiz, nella “Secessione leggera”, libro in cui viene ricordato come uno dei pochissimi amministratori di sinistra nell’epoca in cui la Lega in Veneto mieteva plebisciti. Adesso la sua vicenda politica è diventata un libro: “Maurizio Fistarol. Frontiera”. Il volume, edito da Cierre Edizioni, è in libreria da qualche giorno. Lo ha scritto Adriana Lotto, esperta di storia e presidente dell’associazione culturale Tina Merlin.
Si tratta di una biografia, ma non solo. “Frontiera” racconta l’esperienza amministrativa e politica di Fistarol, prima come sindaco, poi come parlamentare. Ma affronta in maniera tutt’altro che cronachistica anche il momento storico che ha segnato il passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica. La frontiera è proprio quella, come molteplici altre. La frontiera di un capoluogo amministrato dalla sinistra nel mare magnum verde leghista. La frontiera tra il Nord e il Sud, e quella tra i cittadini e lo Stato, rappresentata da chi era sindaco negli anni Novanta. Una frontiera “presidiata” da un gruppo di giovani rampanti che scelsero di seguire le vicende di Fistarol.