Pochi elettori si recano alle urne? E, di riflesso, mancano anche i candidati. La tendenza accomuna varie zone d’Italia. E il territorio bellunese non fa eccezione. Tanto è vero che il presidente della Provincia, Roberto Padrin, non ha nascosto la sua preoccupazione, dopo l’esito delle ultime elezioni amministrative: «Nel 2024 andranno al voto 33 Comuni e se già quest’anno, con quattro, c’è stata difficoltà a trovare persone che si mettessero in gioco, non sarà facile avere liste e candidati in tutti i territori. Del resto, i problemi con cui si trova a dover lottare ogni giorno un amministratore sono tanti e tali da costituire già un primo grande ostacolo a chi vuole provare a impegnarsi nella gestione della cosa pubblica. Senza contare le situazioni di emergenza che abbiamo sperimentato negli ultimi anni, da Vaia alla pandemia, dai rincari delle bollette all’accoglienza dei migranti. I sindaci sono l’ultimo anello della catena amministrativa e il più debole, ma sono anche loro malgrado i primi parafulmini per le questioni locali».
Non manca un augurio ai nuovi sindaci di Pieve di Cadore e di Canale d’Agordo, Sindi Manushi e Massimo Murer. E ai rieletti Mauro Soppelsa di Cencenighe e Mario De Bon di Sospirolo: «L’aver superato lo scoglio del quorum non era certo scontato, visto che patiamo ancora il clima dell’antipolitica e di un astensionismo piuttosto feroce. Ma ancora meno scontato era trovare persone che si mettono a disposizione delle comunità locali, con impegno, passione e dedizione. Motivo per cui va fatto un plauso sincero ai quattro candidati che si sono messi in gioco, e alle squadre che li hanno sostenuti. Auguro loro cinque anni ricchi di lavoro e di soddisfazione, con l’auspicio che le comunità locali abbiano la pazienza di comprendere tutte le difficoltà dell’amministrare e sappiano collaborare con critiche costruttive, laddove necessario».