Prima degli smartphone, le fotografie erano oggetti preziosi. Non esistevano decine di scatti per salvarne uno. E i fotografi erano artisti. Quindi l’esposizione proposta dal Museo della Pietra e degli Scalpellini di Castellavazzo per il periodo natalizio e l’inverno è una mostra d’arte. Si intitola “Ritratti di un tempo” e racconta attraverso i vetrini fotografici di Lorenzo Bergamasco “Modesta” volti, luoghi e figure del passato.
Lorenzo Bergamasco detto “Modesta” è nato presumibilmente nel 1866 (il dato è rilevato dall’anno della cresima dai registri conservati nella chiesa di Castellavazzo). Di professione faceva lo scalpellino, come tanti suoi compaesani, e anche il fotografo. Si sa che ha svolto la sua attività di fotografo in casa o negli immediati dintorni, spingendosi in qualche occasione nei paesi vicini. Era un ritrattista e ha letteralmente fermato il tempo tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento. Il figlio Alfredo con la moglie Alberta, sempre risieduti a Castellavazzo, ha avuto come discendenti due figli: Lorenzo, come il nonno, e Narciso, anche lui scalpellino. Entrambi sono emigrati nel New Jersey, in quell’ondata migratoria che ha caratterizzato gran parte del Bellunese. È stato proprio il nipote Narciso, mancato solo qualche anno fa, a donare all’Associazione Pietra e Scalpellini di Castellavazzo circa duecento vetrini derivanti dall’attività di fotografo del nonno “Modesta”.
I vetrini, che hanno anticipato l’avvento della pellicola, non erano ben conservati, infatti riportavano muffa e graffi che a volte rendevano irriconoscibili i visi dei soggetti fotografati. Il Circolo Fotografico Bruto Recalchi, con un notevole impegno, ha recuperato le immagini attraverso una gravosa opera di scansione e fotoritocco, per giungere a una stampa tipografica.
Saranno proprio queste le immagini esposte al pubblico, insieme a una serie di vetrini. La mostra è stata allestita all’interno del Museo della Pietra e degli Scalpellini. Sarà inaugurata oggi (sabato 21 dicembre) alle 18.30 e rimarrà visitabile fino alla fine di marzo (il sabato e la domenica dalle 14 alle 18).