Rinnovo del contratto Multiservizi, c’è speranza per un migliaio di addetti bellunesi

Rinnovo del contratto Multiservizi, c’è speranza per un migliaio di addetti bellunesi

Interessa anche un migliaio di lavoratori e lavoratrici bellunesi la riapertura della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale Multiservizi, scaduto ormai da 8 anni.

Un mondo ampio e variegato. Si va dai dipendenti delle ditte di pulizie che lavorano per i due ospedali di Belluno e Feltre (Markas e Copma), a chi si occupa delle case di riposo. Fino agli addetti alle pulizie in alcune grandi aziende metalmeccaniche. Ma non solo. Lavoratori multiservizi si trovano sempre più spesso anche nella grande distribuzione, come addetti al carico e scarico notturno della merce dagli scaffali dei supermercati (ne fanno uso, in provincia, alcuni punti vendita Unicomm e Kanguro) ma anche come addetti ad alcune mansioni legate alla manifattura (è il caso, per esempio, di qualcuno tra la trentina di lavoratori con contratto Multiservizi di stanza all’Ideal standard di Trichiana).

«Un settore – spiegano Fulvia Bortoluzzi della Filcams Cgil e Stefano Calvi della Cisl – Fisascat – caratterizzato da un’altissima componente femminile e dove l’80% degli addetti lavora con orario part time. Per delle paghe orarie tra 6,80 e i 7,40 euro lordi. E dove si registra ampio turnover, che arriva fino al 30% della forza lavoro». Formata, come detto, da molte donne, ma anche da sempre più extracomunitari, soggetti deboli a livello contrattuale, perché costretti spesso ad accontentarsi di condizioni peggiori rispetto agli italiani.

La trattativa per il rinnovo del contratto nazionale, come detto, era ferma da anni. Ora è ripartita. «Su alcuni punti abbiamo trovato un’intesa – spiega Bortoluzzi – come nel caso del salario, che alla fine del triennio dovrebbe attestarsi tra i 70 e gli 80 euro in più al mese. Sempre lordi. Ma ci sono alcune criticità che al momento ci impediscono di chiudere la partita. Ad esempio, la richiesta da parte delle aziende di inserire una banca ore strutturata in positivo e in negativo. Non dimentichiamo che per lavoratori che in gran parte sono impiegati part – time, le ore di straordinario sono un’importante opportunità economica».

E sono molte le ore di straordinario fatte in quest’anno di pandemia. Sanificazioni e pulizie continue hanno aumentato il peso lavorativo. «Quello del multiservizio è uno dei settori più usuranti – aggiunge Bortoluzzi – soprattutto per le donne. Quindi riteniamo inaccettabile la richiesta delle imprese di togliere i primi tre giorni di malattia, che in questo momento sono pagati dalle aziende. Loro dicono che è un costo, ma non dimentichiamo che per le imprese il costo del lavoro è fatto per il 70-80% dal costo dei dipendenti. Non è un settore che richiede grandi e costanti investimenti».

Infine, un passaggio sulla situazione per quanto riguarda la vaccinazione. «Secondo le nostre stime – spiega Calvi – circa l’80- 85% dei lavoratori multiservizi sono stati vaccinati con la prima dose. Una percentuale che sale ulteriormente tra gli addetti nelle case di riposo».

© Copyright – I testi pubblicati dalla redazione su newsinquota.it, ove non indicato diversamente, sono di proprietà della redazione del giornale e non è consentita in alcun modo la ripubblicazione e ridistribuzione se non autorizzata dal Direttore Responsabile.

TAG
CONDIVIDI
Articoli correlati
© 2023 NIQ Multimedia s.r.l.s. – C.F. e P.IVA: 01233140258
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Belluno n. 4/2019
Web Agency: A3 Soluzioni Informatiche
Made by: Larin
News In Quota
Torna in alto