Un “censimento” delle associazioni culturali e sportive della provincia di Belluno: è quello a cui hanno dato vita Aics Belluno e il Centro Servizi per il Volontariato di Belluno-Treviso per conoscere le realtà del territorio e preparare il supporto necessario a seguito della riforma del terzo settore.
Le due realtà bellunesi hanno partecipato al progetto “Smile Thinking” promosso da AICS Veneto e finanziato dalla Regione Veneto, che ha permesso di sottoporre un questionario alle 254 associazioni affiliate ad AICS nella scorsa primavera (ora sono più di 300); l’80% di queste ha risposto alle domande, portando così ad un quadro abbastanza chiaro della situazione. Consulenza, da quella fiscale-contabile a quella legale; supporto promozionale e formazione: queste le richieste delle associazioni che si trovano di fronte a nuove sfide. Un’avventura che vede protagonista anche il CSV, tradizionalmente legato alle realtà del mondo sociale e sanitario.
Il carico di burocrazia per le associazioni si è fatto importante con la riforma del terzo settore, e AICS Belluno si sta attrezzando per sostenere le realtà a lei affiliate.
Il questionario ha visto il coinvolgimento di Nicola De Toffol del CSV e del sociologo Diego Cason: fondamentale il ruolo sociale delle associazioni nel territorio bellunese.
I dati raccolti fanno riemergere l’annoso problema della crisi demografica in provincia: quasi il 70% delle realtà è presieduta da persone con più di 46 anni, mentre più di un quarto dei soci ha tra i 36 e i 45 anni; una “nuova” difficoltà da affrontare per le associazioni, già alle prese con la ripresa post Covid e con il caro energia.