Il villaggio olimpico a Cortina continua a essere un punto interrogativo. Intanto il tempo stringe e il Partito Democratico Veneto spinge per Borca: riqualificare l’ex colonia Eni e renderla l’area di ospitalità per gli atleti, sarebbe la soluzione ideale.
Lo sostiene Andrea Zanoni (in foto), consigliere regionale Dem, primo firmatario dell’interrogazione sottoscritta dai colleghi Camani, Zottis, Bigon (Pd), Guarda (Ev), Lorenzoni (portavoce) e presentata in Regione.
«Sullo scempio ambientale sicuro che la realizzazione del villaggio olimpico nella piana di Campo di Sotto provocherebbe, ho illustrato l’interrogazione presentata il mese scorso. Di fatto non è arrivata alcuna risposta, visto che l’assessore competente non era presente. Tuttavia lo stupore generale dei consiglieri è stato eloquente quando ho mostrato loro che la stessa Regione Veneto, non il Wwf, ha realizzato il calendario 2023 inserendo nel mese di settembre proprio il prato di 30 ettari che andrebbe distrutto per sempre» dice Zanoni.
«Quello che la natura ha creato in centinaia di secoli verrebbe alterato per realizzare un insediamento umano di poche settimane, con danni irreversibili. E l’interrogazione chiede alla giunta se non ritenga di dover intervenire con la massima urgenza per bloccare la realizzazione del villaggio olimpico. Le alternative ci sarebbero, come quella evidenziata dal senatore Andrea Martella in una interrogazione al governo. Ovvero l’utilizzo dell’ex villaggio Eni di Borca di Cadore che basterebbe riqualificare senza danni all’ambiente e senza esborsi economici clamorosi. La novità emersa oggi (5 aprile) è che comunque la decisione definitiva sul sito dove far sorgere il villaggio olimpico avverrà il 12 aprile. Manca dunque pochissimo per scongiurare lo scempio».