«Sono stata contattata dai cittadini di Cortina per raccontare quali siano i rischi che si annidano dietro a questo progetto da 61 milioni di euro». Cristina Guarda, consigliera regionale di Europa Verde, torna sulla pista da bob. Un’opera che fa discutere da tempo e che non trova nessun tipo di pacificazione. Non la vogliono le associazioni ambientaliste, non la vuole Europa Verde, non la vogliono nemmeno i cortinesi del Comitato civico. Ma senza bob, che Olimpiadi sarebbero a Cortina?
«Dopo aver avuto accesso allo studio di fattibilità della pista da bob prevista a Cortina per le Olimpiadi invernali 2026 – spiega Guarda – un documento costato 89.000 euro, mi è possibile raccontare, nel pieno esercizio del mio mandato di consigliera regionale, le criticità di un progetto che già suscita perplessità e contrarietà in molti cittadini e cittadine di Cortina». Guarda annuncia che venerdì 17 dicembre alle 20.30, nella sala della Casa delle Regole, terrà «un incontro pubblico, assieme ai rappresentanti del Comitato Civico Cortina, per condividere con la popolazione le contraddizioni che emergono da questo progetto molto impattante. Questa sarà anche l’occasione per raccogliere e raccontare le perplessità espresse da molti sulle tempistiche e i costi di realizzazione dell’opera, oltre che sulla sostenibilità finanziaria dei relativi costi di gestione di questa pista».
Marina Menardi, rappresentante del Comitato Civico Cortina, promotore dell’evento, aggiunge: «Fin dall’inizio ci è stato raccontato che si sarebbe trattato del recupero della pista da bob esistente, mentre emerge che della precedente non rimarrà nulla perché sostituita da una nuova di zecca. È importante quindi informare i cittadini sull’impatto di questo progetto, il più importante tra quelli previsti per questa edizione dei Giochi, e come verranno utilizzate decine di milioni di fondi pubblici».
