“No” alla demolizione della vecchia pista, Italia Nostra alla prima udienza del Tar

“No” alla demolizione della vecchia pista, Italia Nostra alla prima udienza del Tar

Primo atto, ieri (12 gennaio). Davanti al Tar del Veneto si è tenuta la prima udienza del ricorso presentato da Italia Nostra, con il sostegno di varie associazioni nazionali e comitati locali, con lo scopo di salvaguardare nella sua integrità la storica pista olimpica da bob “Eugenio Monti” già dichiarata di interesse culturale particolarmente importante ai sensi del Codice dei Beni Culturali.

In pratica, Italia Nostra dice “no” alla demolizione di un rudere. E lo fa per evitare che parta il cantiere per la realizzazione della nuova pista.

«Insieme al trampolino “Italia” di Zuel e allo Stadio olimpico del ghiaccio – entrati anche nella storia del cinema per aver ospitato la saga dell’agente segreto “007” – la vecchia pista potrebbe costituire un sistema di ecomusei che va a integrarsi perfettamente con l’impareggiabile scenario naturale delle Dolomiti: storia dello sport, architettura contemporanea e paesaggio alpino in un unico contesto di visita e di fruizione turistica» spiegano da Italia Nostra. E rilanciano la raccolta firme per dire “no” alla nuova pista.

«A più riprese il Cio ha proposto di spostare le gare olimpiche di bob, slittino e skeleton nella pista olimpica di Igls-Innsbruck, a 168 km da Cortina. Questa sarebbe una scelta in linea con quanto dichiarato nella Agenda Olimpica 2020 che prevede “Giochi completamente sostenibili dal punto di vista economico, ambientale e sociale” raccomandando l’uso di strutture esistenti anche al di fuori della città ospitante» sottolineano da Italia Nostra. «Riteniamo quindi un grave errore insistere nel voler demolire la storica pista “Eugenio Monti”, bene culturale a tutti gli effetti, per realizzare un’opera che produrrà ingenti danni all’ecosistema (rischio tangibile di inquinamento della sorgente naturale del laghetto Bandion, taglio di più di 2 ettari di piante centenarie di alto fusto, interruzioni dei corridoi ecologici, effetti negativi sulla qualità delle acque del torrente Boite prelevate per il raffreddamento dell’impianto di refrigerazione), oltre che consistenti modifiche morfologiche del terreno e del paesaggio non solo per realizzare il tracciato (un freezer di 1.743 metri) ma anche per dare spazio a tutte le infrastrutture connesse (strade di servizio, accessi pedonali e carrai, nuovi edifici pari a 18.000 mc); per non parlare degli scavi in trincea, dei terrapieni e della copertura prevista, di cui ancora non si conosce la tipologia. Siamo convinti che gli impianti sportivi storici di Cortina vadano protetti e valorizzati per conservare e tramandare la memoria “olimpica” della città e come ulteriore fattore di attrazione internazionale. A sostegno della nostra azione legale abbiamo aperto una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma GoFundme al link https://gofund.me/a5349476. Chiunque può dare il suo contributo, se pur piccolo, alla tutela del paesaggio e del patrimonio storico e memoriale di Cortina».

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