Ieri mattina (22 maggio) al termine di una cerimonia intensa e partecipata iniziata al cimitero monumentale delle vittime del Vajont a Fortogna, i sindaci di Longarone, Roberto Padrin, e di Teramo, Gianguido D’Alberto, hanno ufficialmente sottoscritto un patto di amicizia tra i due Comuni. Non si è trattato di un semplice atto formale, ma di un gesto carico di significato, che sancisce l’unione tra due comunità legate da una storia comune di dolore, resilienza e rinascita.
Un legame che affonda le radici nella storia
Il sindaco D’Alberto ha ricordato il forte legame tra l’Abruzzo e Longarone, a partire dal contributo degli operai abruzzesi – noti come “acrobati delle dighe” – nella costruzione della diga del Vajont. Un legame rafforzato anche dal processo che si svolse nei primi due gradi presso il Tribunale dell’Aquila e dalla presenza degli alpini abruzzesi tra i primi soccorritori. «Questa amicizia – ha dichiarato D’Alberto – nasce dalla memoria, ma guarda al futuro, alla cooperazione tra territori che hanno conosciuto la tragedia e oggi lavorano per la ricostruzione e la rigenerazione».

La spinta di un cittadino abruzzese
A promuovere l’iniziativa è stato Andrea Di Antonio, teramano residente in Inghilterra, da anni impegnato nella valorizzazione della memoria del Vajont. Proprio lui, lo scorso settembre, aveva donato una medaglia simbolica all’Amministrazione di Longarone, auspicando la nascita di un legame istituzionale. Oggi quel desiderio è diventato realtà.
Collaborazioni future e memoria condivisa
Il patto tra Longarone e Teramo non resterà sulla carta: sono già in programma progetti congiunti, in particolare nel settore scolastico e culturale. Le scuole dei due territori saranno protagoniste di scambi formativi e iniziative legate alla memoria storica e alla protezione civile. Durante la cerimonia, si è svolto anche uno scambio di doni tra le due amministrazioni, a suggellare un’amicizia che si fonda su valori condivisi e su una visione comune del futuro.
«Per noi – ha detto il sindaco Padrin – è un onore stringere legami con realtà che, pur lontane geograficamente, ci sono state vicine nei momenti più difficili. La tragedia del Vajont ha lasciato ferite profonde, ma ci ha anche permesso di costruire relazioni forti e sincere. Oggi, con Teramo, condividiamo non solo il ricordo, ma anche la volontà di costruire insieme».