Ventiquattro opere di Luigi Regianini, il “surrealista delle Dolomiti”, in mostra fino al 30 settembre al Museo dell’Occhiale; “Occhiali e surrealismo: attrazione. Per vedere il surreale e il reale” è una rassegna dedicata all’artista milanese ma di casa in Comelico – con un laboratorio a Costalta e un museo a lui dedicato a Costalissoio – nata dalla donazione da parte della famiglia Regianini di ben quattro opere alla Fondazione Museo dell’Occhiale: “Occhio sul mondo”, “Le tentazioni del signor Antonio”, “La chiesa di campagna” e “Le farfalle a Venezia”.
Queste opere coronano un 2022 ricco di donazioni per il Museo, dagli occhiali di Papa Francesco agli astucci degli occhiali di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. Tanti i legami tra il mondo dell’occhiale e l’arte di Regianini, come ha sottolineato in occasione dell’inaugurazione Guido Buzzo, esperto ed appassionato delle opere dell’artista: «L’occhiale come il surrealismo ci permette di vedere e di vedere oltre i nostri limiti. Inoltre, nei dipinti di Regianini la presenza dell’occhio è costante. Significativa poi – ha rimarcato – l’organizzazione nella città natale di Tiziano, grande esponente del Rinascimento, di una mostra dedicata a una corrente artistica nata “solo” un secolo fa».
La mostra sarà visitabile fino al 30 settembre dal martedì alla domenica negli orari di apertura del museo (9.30 – 12.30 e 15.30 – 18.30). Lunedì solo su prenotazione.