L’inverno fa il timido. Neve solo in quota, pioviggine in Valbelluna e temperature massime quasi marzoline. Così anche i famigerati “giorni della merla” andranno in archivio senza i rigori che li annoverano nel trittico gelato del calendario.
Il 29-30-31 di gennaio non saranno giornate da battere i denti. Non più del solito, perlomeno. Perché continuerà quella condizione di inverno mite che il Bellunese sta vivendo da qualche giorno. Temperature sotto lo zero di notte e al primo mattino (e ci mancherebbe, siamo pur sempre in gennaio); massime abbondantemente sopra.
A Belluno, ad esempio, da inizio anno la minima più bassa ha toccato i -7°C; ma solo una volta, mentre i dati Arpav segnalano diverse giornate con massime di 10, 12 e addirittura 14°C. Nei lunghi giorni di inversione termica è successo che le stazioni in quota registrassero minime a dir poco “tiepide”. In Nevegal, ad esempio, dal 1° gennaio si sono rilevate una decina di notti con minime sempre sopra lo zero. E massime anche vicine ai 10°C.
Le previsioni dei prossimi giorni parlano di un abbassamento delle temperature. Ma senza grandi stravolgimenti. La merla, probabilmente, aspetterà febbraio.