È unico nel suo genere. Non se ne trova un altro uguale in tutta Belluno. Anzi, in tutta la provincia. Eppure, sembrerebbe un orologio normalissimo. Invece ha una particolarità a dir poco teutonica.
È l’orologio del campanile di Santo Stefano, la chiesa gotica della città. Svetta sulla piazzetta dalla fine del Quattrocento, ma forse molti bellunesi non hanno sollevato lo sguardo verso l’alto fino ad accorgersi della stranezza. Perché ha due ore 12, due ore 11, e via discorrendo.
Il quadrante in pietra infatti è diviso in 24 spicchi. Dodici per le ore diurne e dodici per le ore notturne, secondo l’uso tedesco del XVI secolo. All’epoca infatti era in vigore un sistema per cui la parte dalle 6 alle 18 era considerata giorno, dalle 18 alle 6 notte. E il calcolo delle dodici ore di ciascuna parte di giornata aveva un suo quadrante sull’orologio.
Ancora oggi in piazzetta Santo Stefano lo scorrere del tempo è segnato così. La lancetta è una sola. Fa un giro soltanto al giorno anziché due. E il mezzogiorno lo indica rivolta verso il basso.