Ferisce più la penna (via social) delle bombe

Ferisce più la penna (via social) delle bombe

L’autobus della pace non esiste. E se esistesse, non fermerebbe a Belluno. 

La notizia è quella delle agevolazioni per i profughi ucraini. Provincia, Fondo Welfare e Dolomitibus fanno squadra e con una spesa minima inventano un servizio per agevolare gli spostamenti di coloro che sono scappati dalla guerra e attualmente sono ospitati nel Bellunese. In pratica, gli ucraini possono salire gratis sugli autobus, con un biglietto dedicato. Solo sulle corriere extraurbane, perché in città possono muoversi a piedi, in bicicletta o in altro modo. Non possono usare i pullman della linea mare (o meglio, se volessero, dovrebbero pagarsi regolarmente il biglietto), i mezzi della linea per le Tre Cime di Lavaredo e i servizi bike&bus. Normale: sono profughi, mica turisti. Eppure, per qualcuno sarebbero proprio dei turisti, venuti in ferie a Belluno. Quindi, le agevolazioni sono un privilegio assurdo (agevolazioni poi è un eufemismo per chi è dovuto scappare dalla guerra, abbandonando in fretta e furia la casa, gli affetti, gli amici, ma anche i vestiti, i libri, gli oggetti della quotidianità…).

Ma è così che la vedono diversi bellunesi. È bastato pubblicare la notizia per veder fiorire commenti di ogni genere. Inutile nascondersi dietro un dito: la maggior parte è fatta da commenti razzisti. C’è l’immancabile “prima i bellunesi”. C’è il “e ai poveri di casa nostra non ci pensa nessuno”. Decine e decine di commenti. E dalla critica a chi ha istituito il servizio si passa inevitabilmente all’insulto. Gratis, anche quello come l’autobus.

Il disgregamento della società è palese sui social. E serpeggiante nella realtà, fuori dal mondo virtuale del web. Cos’è successo negli ultimi anni? E pensare che dopo Vaia – giusto per citare un esempio vicino nel tempo – i bellunesi erano stati generosi e beneficiari di generosità… 

Non è un caso che moltissimi dei commenti al veleno contro i bus gratis per gli ucraini arrivino da profili social che durante la pandemia si sono contraddistinti per ferocia nei confronti di green pass, mascherine e vaccino. A proposito di privilegi: c’è chi è costretto a scappare dalle bombe e chi può liberamente (e impunemente) approfittare della libertà di espressione per dare sfogo ai peggiori pensieri.

Per fortuna ci sono anche coloro che hanno compreso lo scopo di solidarietà umana degli autobus agevolati. E non sono pochi. Prima i bellunesi, quelli che si distinguono in positivo.

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