I cannoni hanno fatto il loro dovere: da oggi si può sciare in Nevegal. Perché c’è una lingua bianca in mezzo al verde spento dei prati. È la Coca Bassa. Meglio tardi che mai. A metà gennaio, si può sciare. A ranghi ridotti, certo. Ma dal nulla a cui sembrava destinato il Nevegal in questo anno di transizione si passa a qualcosa. E non è poco.
Nei giorni scorsi le alte temperature sembravano aver gettato un macigno sull’inverno del Colle. Invece, la tregua assicurata dall’inversione termica, l’abbassamento delle temperature e il lavoro paziente dell’impianto di innevamento hanno fatto il loro dovere. La Coca Bassa (solo questa al momento) è stata tirata a lucido. E l’Alpe ha dato l’annuncio urbi et orbi attraverso i suoi canali: si può sciare.
La pista si somma al Campo Scuola, attivo già da qualche giorno e pieno di baby sciatori condotti dalla Scuola Sci Nevegal, che come ogni anno riesce a fare il pieno di iscritti. Niente di strano, il Colle dei bellunesi si conferma la prima stazione sciistica per chi sale dalla pianura e anche quella in cui si muovono i primi passi, prima di passare alle piste di Alleghe, Zoldo, Falcade e Cortina.
Alla neve artificiale potrebbe aggiungersi anche una spolverata di neve naturale. Le previsioni Arpav assicurano qualche fiocco bianco. E c’è già chi chiede all’Alpe se potrà aprire anche la Coca Alta e il resto del comprensorio. Difficile che le precipitazioni siano sufficienti a innevare consistentemente le piste. Di sicuro la speranza di neve è sufficiente a confermare il grande affetto per il Nevegal.