Edilizia in affanno: si prospetta un anno difficile nel Bellunese

Edilizia in affanno: si prospetta un anno difficile nel Bellunese

Pmi e artigiani bellunesi in affanno per il comparto edilizia. E la conferma arriva dal presidente di Appia Cna Massimo Sposato: «Preoccupa la novità del divieto di accesso al Superbonus, già ridotto al 90%, per chi ha un reddito annuo superiore a 15 mila euro, calcolato non con l’Isee ma col quoziente familiare. Questo nuovo calcolo esclude automaticamente molti proprietari di abitazioni unifamiliari sul territorio provinciale, che nel Bellunese sono la maggior parte, oltre il 60% secondo l’ultimo rilevamento Istat».

Ancora, alla riduzione della percentuale del Superbonus si somma il costante problema della liquidità per gli interventi, sul quale vigono ancora molte criticità. «Se le parti in causa non investono, qualsiasi aliquota non supererà l’ostacolo economico – aggiunge Sposato – Spero ci sia attenzione particolare, anche a livello locale, da parte degli istituti bancari e dalle aziende che si rivolgono loro». 

A rischio per le Pmi anche gli interventi su progetti più corposi, come nel caso di cantieri condominiali: dal 1. gennaio, infatti, è diventata obbligatoria anche per il settore privato la certificazione Soa (Società Organismo di Attestazione), prima richiesta solo per interventi pubblici, nel caso di Bonus edilizi superiori a 516 mila euro. «Pur sposando l’intento di “disciplinare” il mercato, questo mette a rischio le imprese artigiane» dichiara il direttore di Appia Cna Cristian Sacchet: «Al momento pochissime sono le aziende pronte con la Soa e il lavoro si concentrerebbe dunque sulle medie e grandi imprese già in possesso di tale certificazione. Il dato della Cna regionale ci dice che gli operatori certificati sono meno del 5% delle imprese del comparto, percentuale in linea con la situazione bellunese».

Su questo l’Appia Cna bellunese fa suo l’appello alle istituzioni della Cna regionale di richiedere un proroga a fine 2023 e di “spacchettare” l’importo complessivo dei lavori, cioè considerare per la soglia limite di obbligatorietà della SOA non la cifra totale delle opere previste per il singolo cantiere, ma la porzione di appalto a carico di ogni singola impresa che interviene. 

Andando oltre al solo settore edile, la nuova legge di bilancio prevede garanzie in termini di investimento per Pmi?

«La legge di bilancio prevede 21 miliardi su 35 dedicati all’energia, il che è positivo; il problema è che non si tratta di interventi strutturali perché gli incentivi si esauriscono già con marzo» risponde il presidente. Ossigeno, in particolare, arriva dal credito di imposta per le piccole imprese che viene rifinanziato da qui a tre mesi e sale dal 40% al 45% per le cosiddette imprese energivore e gasivore. «Ciò si traduce in una misura di sostegno ma non si tratta certo delle manovre che auspicavamo come Appia e Cna per sostenere interventi di efficientamento energetico sul territorio».

Fattori positivi della legge di bilancio sono, invece, le 12 tipologie di sanatorie previste, ad esempio con la riduzione delle sanzioni di un diciottesimo per imposte dichiarate nel 2022, che interessano piccoli imprenditori in difficoltà finanziarie causa Covid o rincari energetici. 

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