Regina delle Dolomiti: regina di tradizioni
Oltre a essere una cartolina splendida con le sue montagne famose in tutto il mondo, Cortina vanta un patrimonio artigianale unico e antico.
Parliamo dei laboratori orafi, dove ancora si creano con la mano della tradizione oggetti di filigrana.
Non ci sono molte notizie su come l’intreccio di sottili fili sia arrivato nelle mani degli ampezzani, ma è un’eredità da custodire.
Oggi la filigrana è stata sostituita con metalli meno costosi e un tempo veniva usata per decorare spilloni, portati con i tipici costumi in voga tutt’oggi. Poi la tradizione vuole che gli artigiani si specializzassero pure nel decorare piatti e scatolette porta-pastiglie.
Questo fino a fine Ottocento. A quel punto, l’avvento dell’industria turistica del Novecento diede una brusca frenata all’artigianato.
Tuttavia, anche il Tar-Kashi fa parte della tradizione della Perla delle Dolomiti.
Come può una tradizione dell’India Orientale essere “approdata” nel territorio ampezzano? Grazie alla passione di un ingegnere inglese che se ne innamorò in un suo viaggio. Si tratta di una particolare lavorazione che consente la realizzazione di oggetti artistici, soprattutto di legno palissandro con intarsi di fili d’ottone. Fu però grazie al grande allievo Giuseppe Lacedelli che, nel 1888, venne introdotta nella Scuola d’arte di Cortina.
E ancora nella tradizione non può mancare il ferro battuto.
Alla prossima!
Foto tratta da www.comunecortinadampezzo.bl.it