Crescono i casi, i positivi e, di conseguenza, i ricoveri in ospedale. Il covid non molla la presa, anzi, in vista delle festività natalizie si sta facendo più aggressivo e il rischio, paventato anche dal presidente della Regione Luca Zaia, è di un Natale in “zona gialla”. Vedremo. Di sicuro la situazione epidemiologica è in peggioramento. A Belluno nelle ultime 24 ore 61 nuovi casi positivi, mentre sono 970 le persone attualmente positive.
Come previsto aumentano anche i ricoveri. In Veneto riaperti i “covid hospital” di Schiavonia e il “San Camillo” di Treviso. Belluno al momento sta un po’ meglio. Sono 29 i pazienti covid positivi. Di questi, 4 si trovano in terapia intensiva (2 a Belluno e 2 a Feltre). Sempre a Feltre è ancora ricoverato in area critica un paziente di 56 anni però già negativizzato da alcuni giorni. Ci sono poi 20 pazienti in area non critica tra Malattie infettive e Pneumologia di Belluno e 5 ospiti dell’ospedale di comunità di Feltre. La provincia di Belluno è in fascia blu (corrispondente al grado di rischio 2) sia per i ricoveri in area non critica che per quelli in Terapia intensiva.
Ma gli ospedali, fa sapere l’azienda sanitaria, si stanno riorganizzando, aumentando i posti letto dedicati ai pazienti covid, in vista di un aumento di casi che, osservando l’andamento degli ultimi 10 giorni, appare probabile. Attualmente per quanto riguarda l’organizzazione interna siamo alla fase 3, con 24 posti letto a disposizione in area non critica al “San Martino”, 10 nell’ospedale di comunità di Feltre e 8 in terapia intensiva.
Ma ci si prepara alla fase 4, che prevede l’attivazione della Pneumologia covid al “Santa Maria del prato”. «Eventuali ricoveri di Pneumologia non covid – spiega l’Usl 1 – verranno collocati nelle aree di Medicina di entrambi gli ospedali, con presa in carico dello specialista». A Pieve di Cadore rimodulata in parte l’attività chirurgica per consentire di poter aprire un punto vaccinale.