La tragica rapina di Lorenzago: Angelo Mainardi stroncato da un infarto

La tragica rapina di Lorenzago: Angelo Mainardi stroncato da un infarto

È stato molto probabilmente un infarto a causare la morte di Angelo Mainardi, l’82enne di Lorenzago di Cadore rapinato in casa nella notte tra sabato e domenica e poi ritrovato senza vita, a 12 ore di distanza, dal fratello Fiorello, che era andato a trovarlo dopo avergli portato il pranzo e rincuorato per la brutta esperienza.

Queste le prime risultanze dell’autopsia eseguita ieri all’ospedale di Belluno dall’anatomopatologo veneziano Antonello Cirnelli. Sul corpo dell’anziano, ex gelatiere e calzolaio, il medico legale ha riscontrato (oltre ai leggeri ematomi sui polsi già rilevati durante l’ispezione cadaverica esterna e dovuti al tentativo di liberarsi dalla corda con la quale era stato legato dai tre banditi penetrati in casa sua) anche numerose contusioni, compatibili con una caduta e le spinte ricevute.

Gli esami autoptici saranno decisivi per definire la tipologia di reato per la quale indagare. Al momento in Procura è aperto un fascicolo contro ignoti per rapina, lesioni e morte in conseguenza di altro reato. E proprio su quest’ultimo punto si concentra il lavoro di Cirnelli. Dato per quasi certo l’infarto si dovrà infatti stabilire se quest’ultimo sia sopraggiunto in seguito allo shock e allo spavento subìto dall’anziano. Serviranno ancora dei giorni per chiarirlo. È necessario infatti studiare tutti i dati, anche quelli microscopici per definire cronologicamente l’infarto.

Intanto proseguono le indagini da parte del nucleo investigativo dei carabinieri, coordinato dal colonnello Marco Stabile. Controllata palmo a palmo l’abitazione di via Riva, alla ricerca di impronte digitali e altri particolari di possibile interesse, gli inquirenti hanno anche già sentito decine di persone, tra i quali gli avventori del bar “Cooperativa”, che si trova non lontano dall’abitazione dell’anziano e sabato è rimasto aperto fino oltre la mezzanotte.

Acquisite anche le immagini delle videocamere di sicurezza. Sia quella installata all’esterno del municipio (che però non controlla direttamente la strada principale, da dove potrebbero essere arrivati i banditi) sia quella leggi targhe installata dalla Provincia al Passo della Mauria, così come negli altri varchi di confine nell’ambito del progetto sicurezza cofinanziato dai Fondi per i Comuni confinanti e dal Consorzio Bim. Telecamera che, pur non ancora ufficialmente attivata, in realtà è in funzione già da qualche mese e potrebbe aver immortalato l’eventuale vettura utilizzata dai rapinatori.

(Nella foto i sigilli all’abitazione di Angelo Mainardi, messa sotto sequestro)

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