Non hanno mai nascosto la loro contrarietà alle Olimpiadi Milano-Cortina. Adesso, dicono “no” a una nuova pista da bob sotto le Tofane. Con tanto di lettera al premier Draghi e al ministro per la transizione ecologica Cingolani. Le associazioni ambientaliste infatti hanno preso carta e penna. E hanno messo nero su bianco le loro perplessità.
«Conclusi i Mondiali di sci alpino, l’attenzione si concentra ora sulle prossime Olimpiadi. Tra le strutture da realizzare entro il 2025, una delle più discusse è senza dubbio la nuova pista di bob a Cortina, una scelta che poteva essere risolta diversamente con minimo sforzo e incredibili risparmi» premettono Italia Nostra, Mountain Wilderness, Ecoistituto del Veneto “Alex Langer” Parco Cadore e Peraltrestrade Dolomiti.
«La ragione e il rispetto per il momento che stiamo vivendo e il contesto in cui l’opera si inserisce avrebbero dovuto portare il Comune di Cortina, il Coni, il Cio a spostare le gare di bob a Innsbruck o in Baviera, oppure a Cesana, in Piemonte. Invece ancora una volta si è optato per lo spreco di denaro pubblico che genera impatto ambientale».
Gli ambientalisti individuano cifre e numeri dello spreco nella lettera a Draghi, sottolineando come serviranno 85 milioni di euro per rifare la pista da bob a Cortina. E chiudono con due proposte: «O si spostano le gare di bob a Innsbruck o in altre località, oppure si valuti la possibilità di cancellare del tutto la disciplina dal calendario di Milano-Cortina 2026».