Appartamenti fasulli e caparre vacanza: la Polizia mette in guardia dalle truffe estive

Appartamenti fasulli e caparre vacanza: la Polizia mette in guardia dalle truffe estive

Il cervello in fuga, il tecnico informatico, il compare. Non sono i protagonisti di un’improbabile barzelletta. Sono le figure da cui stare alla larga, i profili che secondo la Polizia Postale monopolizzano le truffe informatiche. E si sa: l’estate è uno dei periodi clou per le truffe. Nella hit parade anche quest’anno c’è quella degli appartamenti fasulli e delle caparre vacanza.

Sempre più italiani infatti scelgono la vacanza in appartamento. Secondo i dati di Airbnb, le prenotazioni sono aumentate dal 33% dell’estate 2019 al 53% del 2021, mentre il turismo rurale è passato da un 21% nel 2019 al 37% quest’anno. E se la domanda è in aumento, anche i tentativi di raggiro seguono a ruota, a caccia di utenti che si cimentano con la prenotazione “fai da te”.

Per stare più tranquilli Polizia Postale e Airbnb, la piattaforma di viaggio, hanno avviato una campagna per aiutare i meno esperti a riconoscere e stare alla larga dai tentativi di raggiro più diffusi, individuando i profili di truffatori più comuni e i consigli per smascherarli.
  
I PROFILI DEI TRUFFATORI
 
Tre le figure da cui stare alla larga. O meglio, le presunte figure. La prima? Il cervello in fuga. «Questo finto proprietario si è appena trasferito all’estero, e non può mostrare la casa o accogliervi di persona, anche se ci tiene molto ad affittarvela. Per fugare eventuali dubbi, spiegherà che si tratta di lavoro» spiegano dalla Polizia Postale. «La trattativa a distanza è il preludio di una richiesta di bonifico internazionale. Comincerà subito a chiedervi documenti (utili per costruire la sua prossima falsa identità), condividere non meno di 2-3 bozze di contratto à la carte, in un sospettoso crescendo di zelo che culminerà nella necessità di concludere l’affare entro 24 ore. Il tutto seguito da una finta pagina di prenotazione Airbnb, una finta fattura Airbnb e una vera scomparsa dopo aver ricevuto una caparra importante».
 
La seconda figura è quella del tecnico informatico. «L’host ha davvero creato un annuncio su Airbnb, ma appena chiedete informazioni tramite l’app vi propone per comodità di continuare la conversazione per posta elettronica» spiega Polizia Postale. «Il tempo di chiedervi un paio di cose sul vostro arrivo e vi manderà un’altra email informandovi che per un problema con l’aggiornamento del calendario l’annuncio non è al momento visibile nella ricerca (in realtà lo ha rimosso). Vi fornirà per comodità il link diretto, ovviamente a un sito clone, molto simile ad Airbnb a un occhio poco esperto».
 
E tre: il compare. «Anche in questo caso l’host ha creato (da poco, troppo poco) un annuncio su Airbnb, sprovvisto di recensioni. La pagina vi convince e prenotate. Il truffatore è amichevole, gentilissimo e lieto che abbiate scelto la sua casa e vi proporrà addirittura un bello sconto. Come può permetterselo? Strizzandovi l’occhio, suggerisce di annullare la prenotazione con Airbnb e di trattare privatamente, così da risparmiare entrambi la commissione del portale. Una volta incassato il bonifico, l’amichevole complicità lascerà il posto a un assordante silenzio: l’amicone è sparito e già a caccia di un’altra vittima».
 
I CONSIGLI

Per non farsi fregare, ci sono alcune accortezze. La prima: mai pagare direttamente con bonifico. Se viene proposto di inviare una caparra, è bene non fidarsi. Due: non comunicare al di fuori del sito di Airbnb. Tre: occhio a link condivisi via email o da altri siti.

Sempre valida anche la lettura con estrema attenzione di tutti gli annunci. E occhio agli alloggi “esca”. «Se una volta arrivati a destinazione vi si chiede un cambio di sistemazione – spiega Polizia Postale – ovviamente non all’altezza di quella prenotata, usando come scusa un problema improvviso sorto nell’appartamento originario che lo ha reso momentaneamente inagibile, la cosa migliore è documentare tutto e contattare subito la piattaforma per avere un rimborso totale».

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