Arrivano 141 nuovi anestesisti in Veneto. Nessuno in provincia di Belluno. E per Dario Bond è «la dimostrazione di quanto conta la montagna per la Regione». La soluzione? «Arrangiarsi».
«Oggi, tutti gli anestesisti o quasi sono impegnati nei reparti Covid e c’è scarsissima disponibilità per gli interventi salva-vita che non siano legati alla pandemia. C’è un bisogno estremo di anestesisti ed è per questo che ho presentato in commissione e al ministro Speranza una proposta, affinché nelle aree marginali, nelle terre alte, si possa avere il via libera immediato – senza bando e con risorse statali e regionali – per l’assegnazione di medici in modo da riempire i buchi enormi che ci sono» dice il deputato di Forza Italia. «Fin da subito però dobbiamo renderci conto che di fronte alla scarsa volontà della Regione è indispensabile crearsi l’alternativa “in casa” – prosegue Dario Bond -. L’appello che lancio è di rimboccarci le maniche. La Provincia deve dialogare con le facoltà di medicina delle Università di Padova, Trieste, Verona e Trento, e investire 1 milione e mezzo di euro l’anno per coordinare borse di studio per giovani studenti, in modo da garantire le specializzazioni e poter fare programmazione da qui a 5-6 anni. E poi credo sia importante anche l’apporto dei privati, che possono partecipare a questo “fondo sanità di montagna” per creare dei pacchetti con le Università e pagare le borse di specializzazione. Una cosa è certa: abbiamo il dovere di fare in modo che il diritto alla sanità dei bellunesi sia lo stesso di chi vive a Treviso, Padova, Verona e in tutte le altre province di pianura. Oggi, purtroppo, non è così».