Problemi in carcere: «Chiudete subito la sezione salute mentale»

Problemi in carcere: «Chiudete subito la sezione salute mentale»

Minacce verso i poliziotti e gli altri detenuti, violenza e furia distruttiva. Situazione nuovamente critica nella Sezione per la tutela della salute mentale del carcere di Belluno. Nei giorni scorsi un detenuto si è reso protagonista di una escalation di episodi di violenza, scagliandosi su sedie, porte, finestre e tavoli. Fortunatamente gli episodi si sono limitati alla distruzione di beni dell’amministrazione e non hanno provocato danni fisici a detenuti e poliziotti. Altissima però la tensione fra gli altri ristretti e il personale di polizia penitenziaria.

Per questo, i sindacati territoriali di polizia penitenziaria tornano a chiedere la chiusura immediata della sezione per la tutela della salute mentale. Ma non solo.

Robert Da Re (Cisl Fns), Giordano Morriello (Fsa Cnpp), Luisa Baschiera (Cgil Fp Pp), Luca Garrisi (Sappe), Giuseppe Ongaro (Osapp) e Pietro Falletta (Uspp), a nome di tutto il personale dei poliziotti in servizio nella casa circondariale di Belluno, chiedono l’implemento della pianta organica e anche la veloce assegnazione di altro personale e l’intervento urgente dell’ufficio tecnico del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria per verificare l’idoneità della sezione. «Non sono escluse nuove iniziative di protesta se le richieste dovessero rimanere ancora una volta inascoltate – spiegano i rappresentanti sindacali -. Ricordiamo che nella casa circondariale di Belluno il personale di polizia penitenziaria è in stato di agitazione dall’ottobre 2018. Eppure, in questi due anni, non è stato preso alcun provvedimento. È palese che la struttura bellunese non è in grado di gestire particolari utenze, senza mettere a repentaglio l’incolumità psicofisica del personale di servizio. Prova ne è la delibera della Regione Veneto 793 dell’11 giugno 2019 la quale evidenza la necessità di predisporre una struttura adeguata. Delibera che non ha ancora trovato realizzazione, nonostante la sezione debba terminare la sua funzione nell’istituto bellunese alla fine del 2020 o inizio 2021».

Il personale di polizia penitenziaria di Belluno è stremato, anche a causa della forte carenza di personale, che spesso lavora sotto la soglia minima di sicurezza ed è costretto a ricoprire più posti di servizio. «I poliziotti – concludono i rappresentanti sindacali – si sono caricati dell’onere di una nuova sezione con evidenti peculiarità, senza battere ciglio e con inevitabile senso di abnegazione. Sacrifici non ritenuti tali dall’amministrazione che non sembra intenzionata a prendere in seria considerazione le problematiche che gravano fortemente sull’istituto bellunese e più precisamente sul personale che vi opera».

© Copyright – I testi pubblicati dalla redazione su newsinquota.it, ove non indicato diversamente, sono di proprietà della redazione del giornale e non è consentita in alcun modo la ripubblicazione e ridistribuzione se non autorizzata dal Direttore Responsabile.

TAG
CONDIVIDI
Articoli correlati
© 2023 NIQ Multimedia s.r.l.s. – C.F. e P.IVA: 01233140258
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Belluno n. 4/2019
Web Agency: A3 Soluzioni Informatiche
Made by: Larin
News In Quota
Torna in alto