“Vivere in rifugio”, i rifugisti delle Dolomiti Patrimonio Mondiale si raccontano

“Vivere in rifugio”, i rifugisti delle Dolomiti Patrimonio Mondiale si raccontano

È una rassegna, ma anche una conquista. Perché si raggiunge camminando, in alta quota. È cultura, ma anche scuola e formazione, perché focalizza l’attenzione su temi d’attualità che riguardano la montagna e chi la abita. Tutto visto dall’alto, dai rifugi, sentinelle verticali. È “Vivere in rifugio”, progetto presentato ieri (4 giugno) a Palazzo Piloni, sede della Provincia di Belluno, con un calendario di eventi che si svolgeranno tra luglio e ottobre in tutti i territori delle Dolomiti Patrimonio Mondiale, durante i quali i rifugisti racconteranno agli ospiti il loro lavoro quotidiano, nei suoi aspetti pratici e motivazionali. 

La rassegna, organizzata dalla Fondazione Dolomiti Unesco, vedrà di volta in volta la partecipazione di ospiti speciali, per parlare di come sta cambiando la frequentazione delle Dolomiti, degli effetti della crisi climatica sul paesaggio, dell’importanza di un approccio prudente e consapevole alla montagna e, più in generale di cosa significa, oggi, vivere le Dolomiti.

«I RIFUGISTI SONO LE NOSTRE VEDETTE»

«I rifugi non sono solamente strutture ricettive, uniche nel loro genere» commenta il presidente della Provincia di Belluno e vicepresidente della Fondazione Dolomiti Unesco. «Mi piace vederli e pensarli sempre di più come sentinelle, vedette sulle Dolomiti, capaci anche di interpretare quello che succede in quota. Per questo, i rifugisti sono osservatori attenti e privilegiati della montagna, e come tali mettono a disposizione del pubblico le loro esperienze, in questa iniziativa della Fondazione Dolomiti Unesco che trovo eccezionale. Parlare di montagna, di come cambia la vita in quota e di come è mutata la frequentazione delle Dolomiti significa inquadrare un tema ed essere sul pezzo in un segmento della quotidianità e dell’attualità. Farlo in montagna, nei luoghi di “vedetta”, significa andare oltre e parlare di presente per costruire insieme il futuro. Quindi, come presidente della Provincia di Belluno ma anche come vicepresidente della Fondazione, non posso che ringraziare i rifugisti e tutti coloro che hanno collaborato nell’ideazione di questa iniziativa».

«RIFUGI COME LUOGO DI INCONTRO E DI DIALOGO»

La volontà di accompagnare i visitatori a conoscere gli aspetti pratici, le difficoltà quotidiane, le motivazioni profonde che animano il lavoro dei custodi dell’alta quota, è il frutto di un lungo percorso svolto dalla Fondazione Dolomiti Unesco insieme ai gestori di rifugio delle Dolomiti Patrimonio Mondiale ed è la naturale prosecuzione della campagna social #vivereinrifugio, condotta in questi anni con la collaborazione dei gestori stessi per rendere gli utenti più consapevoli del contesto in cui si trovano e dell’opportunità o meno delle loro richieste.

«L’idea che vogliamo trasmettere, grazie alla partecipazione non solo dei gestori, ma anche di guide alpine, soccorritori, geologi, botanici, glaciologi, geografi e filosofi, è che la montagna può essere vissuta con sobrietà e misura, immergendosi in un ambiente nel quale è già presente tutto ciò che serve a vivere un’esperienza autentica, della quale i gestori sono i primi interpreti», commenta la direttrice della Fondazione Dolomiti Unesco Mara Nemela. «I rifugi possono e devono continuare a rappresentare un luogo di incontro e di dialogo ed è proprio questo lo scopo che anima la rassegna: non realizzare degli eventi per attirare frequentatori, magari in luoghi già caratterizzati da un’alta affluenza, ma occasioni per riflettere sull’essenziale, ovvero camminare con prudenza, guardarsi attorno con consapevolezza, interrogarsi sul futuro».

«PRESENTEREMO LA NOSTRA UNICITÀ»

«Questa rassegna conferma la volontà dei rifugisti del Patrimonio Mondiale di accompagnare gli ospiti a comprendere il contesto in cui si trovano e il nostro stesso lavoro, che è unico anche nel senso che ogni esperienza di rifugio fa storia a sé», conclude Mario Fiorentini, gestore del Rifugio Città di Fiume. «Presentarci direttamente agli ospiti diventa quindi anche un modo per spiegare loro che ciascun rifugio ha caratteristiche diverse: talvolta le richieste eccessive da parte degli utenti derivano proprio dalle diverse esperienze che hanno vissuto nei singoli rifugi e gli unici strumenti per far comprendere loro queste differenze sono il dialogo e il confronto. Anche le riflessioni che faremo sulla frequentazione, il paesaggio e la crisi climatica, derivano da un’esigenza precisa: in alcuni contesti, infatti, i cambiamenti in corso incidono pesantemente e condizionano il lavoro quotidiano dei rifugisti».

IL CALENDARIO

Gli eventi in rifugio saranno moderati da Flavio Faoro, giornalista, autore e curatore di numerosi eventi dedicati alla montagna. Eccone l’elenco dettagliato, che comprende anche tre geotrekking:

  • 5 luglio, Rifugio Alimonta – ritrovo alle 7.00 in località Vallesinella (TN) 

Geotrekking nel Parco Naturale Adamello Brenta Global Geopark

Con Riccardo Tomasoni del MUSE di Trento e Giuseppe Alberti del Parco Naturale Adamello Brenta Global Geopark

  • 12 luglio, Rifugio al Velo della Madonna (TN) – ore 11.00

Crisi climatica: quali effetti su habitat, specie e paesaggio delle Dolomiti?

Con gli esperti del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino, i botanici del Museo Civico di Rovereto Alessio Bertolli e Giulia Tomasi, le ricercatrici del MUSE Chiara Bettega e Francesca Roseo e il direttore del Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo Riccardo Tomasoni

  • 19 luglio, Rifugio Pordenone (PN) – ore 11.00

Le Dolomiti come Grande Libro del Tempo

Con il geologo Emiliano Oddone

  • 23 agosto, Rifugio Pian de Fontana (BL) – ore 11.00

Dolomiti, fragile scrigno della natura

Con il filosofo Paolo Costa e il glaciologo del CNR Jacopo Gabrieli

  • 6 settembre, Rifugio Roda di Vael (TN) – ore 11.00

Camminare in montagna: vedere, scoprire e capire

Con il geografo, esploratore e scrittore Franco Michieli

  • 13 settembre, Parco naturale Puez – Odle – ritrovo alle 8.00 al Passo delle Erbe (BZ)

Geotrekking con giro ad anello del Sass de Putia

Con i geologi della Provincia Aut. di Bolzano – Alto Adige

  • 16 settembre, Rifugio Antermoia (TN) – ore 14.00

Il rifugio di ieri, di oggi e di domani

Con la presenza dei gestori (di oggi e di ieri!) e di esperti che ci aiuteranno a capire come sta cambiando il ruolo del rifugio

  • 20 settembre, Fradusta e Rifugio Rosetta – ritrovo alle 8.00 a Primiero San Martino di Castrozza (TN)

Cosa perdiamo assieme ai ghiacciai? 

Escursione al glacionevato della Fradusta e tappa al Rifugio Rosetta con il glaciologo del CNR Jacopo Gabrieli e i ricercatori del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino

  • 27 settembre, Rifugio Biella – ritrovo ore 8.00 a Malga Ra Stua (BL)

Geotrekking nel Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo

Con il geologo Emiliano Oddone e le guide del Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo

  • 12 ottobre, Rifugio Città di Fiume (BL) – ore 11.00

La prudenza come primo vero soccorso

Con la Guida Alpina Luca Vallata e il delegato del Soccorso Alpino Dolomiti Bellunesi Alex Barattin

Tutti gli appuntamenti sono gratuiti, per tutte le informazioni e le iscrizioni visitare il sito dolomitiunesco.info

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