Per tenere alto l’interesse sul nuovo vincolo nell’area del Comelico e del comune di Auronzo, il senatore Paolo Saviane ha presentato un’interrogazione: destinatario? Il ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, guidato da Dario Franceschini.
«Il vincolo – si legge nell’interrogazione – toglie agli enti periferici la possibilità di realizzare una propria autonoma strategia di sviluppo e, inoltre, non introduce nuovi elementi straordinari». Senza considerare che l’area, dichiarata di notevole interesse pubblico dalla Soprintendenza, «ha subìto gli effetti devastanti della tempesta “Vaia”, tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre 2018 – prosegue Saviane – e tuttora necessita di azioni ineludibili di messa in sicurezza e di manutenzione, oltre che di recupero e smaltimento del legname abbattuto. Tali operazioni richiedono tempestività ed efficacia di intervento, ma verrebbero complicate dal nuovo sistema di vincolo».
A detta del senatore legista, «la dichiarazione assume caratteristiche di atto volutamente forzato, che non trova giustificazione da necessità impellenti, perché si sovrappone alla già rilevante produzione di strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica locale, regionale e statale». Saviane è netto: «La dichiarazione della Soprintendenza preclude le possibilità di sviluppo economico e sociale di un territorio che potrebbe investire sugli eventi mondiali in programma nella provincia di Belluno (mondiali di sci 2021 e olimpiadi 2026). Una provincia soggetta a forte spopolamento ormai da oltre 20 anni, con dati demografici drammatici soprattutto nelle aree di montagna e in particolare nella macroarea del Comelico. Chiediamo quindi di sapere se il ministro intenda attivare la procedura di modifica del vincolo paesaggistico con esclusione delle zone indicate e legate alla provincia di Belluno».