Anche la Provincia di Belluno adotta le nuove modalità di smart working. Il regolamento è stato approvato venerdì scorso: «Si tratta di una misura estremamente importante e utile, soprattutto in questo periodo, per evitare gli spostamenti dei dipendenti, senza per questo rallentare il lavoro degli uffici – spiega il presidente, Roberto Padrin -. Il telelavoro rimarrà un valido strumento anche quando non ci sarà più l’emergenza coronavirus che stiamo attraversando e che tutti speriamo possa passare quanto prima».
Lo smart working consentirà ai dipendenti di Palazzo Piloni di svolgere la prestazione lavorativa dal proprio domicilio o in altro luogo ritenuto idoneo (in ogni caso, al di fuori della sede di lavoro), grazie al supporto di tecnologie informatiche. Di fatto, sono sufficienti un computer e un collegamento internet, che vengono forniti in comodato d’uso direttamente dalla Provincia, nel caso in cui i dipendenti ne siano sprovvisti. Il regolamento prevede che vengano rese disponibili modalità e tecnologie idonee ad assicurare l’identificazione telematica del dipendente, anche ai fini della rilevazione dell’orario di lavoro. «Nel primo anno, in fase di sperimentazione, lo smart working è limitato a una fascia oraria non superiore alle 12 ore settimanali – conclude il presidente Padrin -. Ovviamente, in questo periodo emergenziale, non sono previste limitazioni. Anzi, il telelavoro viene incentivato. La Provincia cerca di dare il buon esempio».