Via libera dalla conferenza di servizi, il Pat di Ponte nelle Alpi vede la luce dopo sedici anni

Via libera dalla conferenza di servizi, il Pat di Ponte nelle Alpi vede la luce dopo sedici anni

Via libera al Pat di Ponte nelle Alpi. Sedici anni sono serviti per “partorire” il nuovo strumento urbanistico, che è stato approvato venerdì mattina (3 marzo), in conferenza di servizi. 

Il Piano di assetto del territorio prevede – tra le altre linee strategiche – nuovi ampliamenti per l’ambito turistico-ricettivo, in una visione complessiva di sviluppo green e sostenibile.

«Nascono nuove opportunità urbanistiche, sia sul fronte ambientale e infrastrutturale, con la previsione di percorsi ciclabili, sia nell’ambito produttivo, con l’individuazione dell’area di Paludi quale polo logistico di valenza sovracomunale» commenta il consigliere provinciale delegato all’urbanistica, Franco De Bon. «Anche il sistema turistico e quello dei servizi vedono novità importanti, con la promozione dell’ospitalità diffusa. La sinergia attivata tra Provincia e Comune ha prodotto un Pat in grado di rispondere alle esigenze del territorio comunale».

L’ITER

Il percorso del Pat di Ponte nelle Alpi è stato lungo. Il Comune ha avviato l’iter per la redazione del Piano nel 2007 e il 17 giugno 2008 è stato sottoscritto l’Accordo di Pianificazione con la Regione Veneto, successivamente integrato e sottoscritto anche dalla Provincia di Belluno il 24 novembre 2009 (si tratta dunque di un Piano redatto mediante procedura concertata, ai sensi dell’art. 15 della legge regionale 11/2004). 

Il Piano è stato adottato con delibera di consiglio comunale nel 2015 e a seguito di pubblicazione sono pervenute 31 osservazioni alle quali il Comune ha controdedotto trasmettendo il tutto alla Provincia. 

L’iter è stato molto lungo in quanto alcuni pareri necessari all’approvazione sono pervenuti solo recentemente. Gli uffici provinciali hanno dunque provveduto alla valutazione di quanto trasmesso dal Comune, anche alla luce del tempo trascorso e dell’aggiornamento della normativa in materia (consumo di suolo, Registro dei crediti edilizi, Piano territoriale regionale di coordinamento, ma anche Vaia) con parere del Ctp dell’11 ottobre 2022. Successivamente è stata emessa, come previsto dalla normativa, la Valutazione tecnica provinciale del 20 gennaio 2023. E venerdì il Piano è stato approvato in sede di conferenza di servizi. Ora il prossimo consiglio provinciale procederà alla ratifica del Piano.

LE STRATEGIE

Il Pat prevede una volumetria complessiva di progetto di 335.940 metri cubi per il dimensionamento residenziale, un carico aggiuntivo pari a 62.985 metri quadri per gli ambiti produttivi e una volumetria in ampliamento di 32.000 metri cubi per l’ambito turistico-ricettivo. 

Le principali strategie del Piano si riassumono in sette sistemi. Per il sistema ambientale vengono recepiti i contenuti degli strumenti di pianificazione sovraordinata e di settore con l’individuazione degli ambiti sottoposti a tutela (Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, le zone della Rete Natura 2000, le aree soggette a tutela paesaggistica).

Per la difesa del suolo entrano nel Piano le previsioni sovraordinate rispetto alle diverse tipologie di aree a rischio (idraulico, valanghivo, geologico), con particolare attenzione per la zona di Paludi per quanto riguarda il rischio idraulico. 

Per il sistema infrastrutturale le azioni proposte prevedono diversi percorsi ciclabili (alcuni tra l’altro già realizzati nel tempo) e il potenziamento della rete ferroviaria esistente confermando il ruolo strategico delle tre stazioni e relative aree (stazione per l’Alpago, Cadola-Soccher, Ponte nelle Alpi-Polpet, quest’ultima peraltro già recentemente oggetto di interventi di rigenerazione urbana). 

Per quanto riguarda il sistema residenziale e insediativo, il Pat promuove il mantenimento e l’incremento della residenza nei centri e agevola l’insediamento di nuove attività di servizio anche attraverso l’utilizzo del credito edilizio; inoltre persegue il recupero del patrimonio esistente, il contenimento del consumo di suolo, e un generale miglioramento dei servizi e degli spazi pubblici.
Sul fronte dei servizi, è confermata la concentrazione in Destra Piave e non sono previste nuove importanti attrezzature. Confermati tra i servizi a scala urbana il Parco Casa Rossa (già oggetto di rigenerazione urbana), il polo sportivo di Polpet, il polo scolastico di viale Dolomiti vicino alla biblioteca civica (anche questa oggetto di recenti lavori di riqualificazione).
Interessanti le previsioni per il sistema produttivo, che confermano le aree produttive esistenti e la vocazione produttiva di Paludi individuata come “Polo della Logistica” di valenza provinciale dal Piano territoriale provinciale.

Infine, per il sistema turistico le azioni del Pat sono volte alla promozione dell’ospitalità diffusa sul territorio, al recupero e alla valorizzazione della rete dei percorsi in quota, alla tutela e valorizzazione delle zone di maggior interesse turistico e delle frazioni.
«Siamo di fronte a un risultato importante per Ponte nelle Alpi, Comune in crescita, con diverse opportunità nate nel corso degli ultimi anni» commenta il sindaco Paolo Vendramini. «Il nuovo Pat offre ulteriori occasioni di sviluppo delle potenzialità del nostro territorio, e il Piano degli interventi che andremo ad approvare disegnerà il futuro di Ponte e delle frazioni. Ringrazio la struttura della Provincia e lo staff del Comune per l’importante lavoro svolto con impegno e competenza». 

in foto: la struttura provinciale, il sindaco di Ponte e i suoi tecnici durante la conferenza di servizi

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